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oggiorno Emilia Romagna Parma. Stay, agritourism, Emilia Romagna Parma

Questa mattina di buon ora abbiamo trapiantato 6 varieta di pomodoro tardivo per valutare la destagionalizzazione Lo abbiamo fatto volentieri perchè è un prodotto di una azienda locale. Avanti Parma tomachera

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Tagliatelle emiliane e tagliatelle di fiocco.

E’ dal periodo covid, quella maledetta influenza che hanno trasformato in pandemia che qui all’agriturismo Ciato, di Parma, ancora ottima alcova per chi vuole andare alla scoperta dei must della Val Parma le cucine hanno risvegli nostalgici per non arrugginire o per sfamare i giustizieri delle valli.

Così che oggi un poco per nostalgia e un pocho per verificare la loro efficienza ho cucinato uno di quei primi piatti che dovrebbero essere annoverati fra le nobili portate, ma finiscono, proprio per l’utilizzo di rimanenze seppur nobili nei “poveri mangiari” o più propriamente, come direbbe l’amico Enrico Santini nei piatti della più autentica ruralità, lui che bene saprebbe abbinarlo ad un bicchiere delle terre, Romagnolo-Marchigiane, della Compagnia del Beato Enrico.

Ve ne propongo la ricetta se mai avete in dispensa il necessario e la volontà di adoperarvi in cucina.

Fatevi una giusta dose di tagliatelle, io esagero con le uova, ne metto tre in 200gr di farina, sono uova di gallinelle ruspanti, fate di peso, quasi altrettante tagliatelle di fiocco.

Scaldate e salate acqua a sufficienza per te tagliatelle, in altro tegame mettete a soffriggere aglio in poco evo di qualità, aggiungete le tagliatelle di fiocco, togliete l’aglio al suo rosolare, aggiungete i sapori: rosmarino tritato, peperoncino, o ape menta come chiamano i miei amici toscani, e alla fine sfumate con aceto balsamico, io ho usato un 25 anni di botte modenese.

Nel frattempo cotte le tagliatelle al dente unite il tutto come da foto e amalgamate.

Se di vostro gradimento condividete tranquillamente. Buon tutto!

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Tagliatelle emiliane e tagliatelle di fiocco.

E’ dal periodo covid, quella maledetta influenza che hanno trasformato in pandemia che qui all’agriturismo Ciato, di Parma, ancora ottima alcova per chi vuole andare alla scoperta dei must della Val Parma le cucine hanno risvegli nostalgici per non arrugginire o per sfamare i giustizieri delle valli.

Così che oggi un poco per nostalgia e un pocho per verificare la loro efficienza ho cucinato uno di quei primi piatti che dovrebbero essere annoverati fra le nobili portate, ma finiscono, proprio per l’utilizzo di rimanenze seppur nobili nei “poveri mangiari” o più propriamente, come direbbe l’amico Enrico Santini nei piatti della più autentica ruralità, lui che bene saprebbe abbinarlo ad un bicchiere delle terre, Romagnolo-Marchigiane, della Compagnia del Beato Enrico.

Ve ne propongo la ricetta se mai avete in dispensa il necessario e la volontà di adoperarvi in cucina.

Fatevi una giusta dose di tagliatelle, io esagero con le uova, ne metto tre in 200gr di farina, sono uova di gallinelle ruspanti, fate di peso, quasi altrettante tagliatelle di fiocco.

Scaldate e salate acqua a sufficienza per te tagliatelle, in altro tegame mettete a soffriggere aglio in poco evo di qualità, aggiungete le tagliatelle di fiocco, togliete l’aglio al suo rosolare, aggiungete i sapori: rosmarino tritato, peperoncino, o ape menta come chiamano i miei amici toscani, e alla fine sfumate con aceto balsamico, io ho usato un 25 anni di botte modenese.

Nel frattempo cotte le tagliatelle al dente unite il tutto come da foto e amalgamate.

Se di vostro gradimento condividete tranquillamente. Buon tutto!

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Parma agricoltura nuove frontiere

Lo avevamo annunciato nella scorsa campagna agraria; dal primo di gennaio siamo anche sul web https://climatefarmdemo.eu/cfd/en/#/farm/1065 Siamo una delle 1500 aziende sparse in 28 Paesi, che, non per interesse ma per credo nella sperimentazione, nello studio e nella scienza, fanno parte del progetto, “Climate Farm Demo”. Auspicando sia un primo passo per una nuova agricoltura più rispettosa dell’uomo e dell’ambiente.

Un particolare ringraziamento va al centro rete aziende pilota in italia, in particolare CRPA di Reggio Emilia al suo direttore, al p.a. Fabrizio Ruozzi e suoi collaboratori per il supporto tecnico e soprattutto linguistico.

 

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Se ti propongo di soggiornare a Ciato c?è un perché

Lo so è condivido il vostro pensiero, #Parma è una città come tante, posata sulla #viaemilia fra #Reggio e #Piacenza si mangia bene e ci si vive anche bene, ma può essere percepita e vissuta in modo diverso a seconda di dove si decide di soggiornare.
Per assaporarla appieno, per vivere un soggiorno unico ed indimenticabile bisogna conoscerla un po’ come tutte le mete e noi che ci siamo nutriti e affondiamo le nostre radici in questa terra di mezzo possiamo aiutarvi.
Siamo nati qui a Ciato già dimora romana, sul tavolo della cucina, come usava un tempo e siamo cresciuti con le sue prelibatezze fatte spesso anche di #poverimangiari, resi unici dalla maestria, arte e sapienza delle nonne pedemontane.
Una volta arrivato capirai il perché. La nostra conoscenza del territorio renderanno il tuo permanere spensierato e ti indirizzerà non solo fra i percorsi turistici più noti e declamati, ma in cantine, opifici e laboratori in cui la vita procede tranquilla e spensierata.
Luoghi particolari spesso di dimensioni ridotte ma di grande socialità con una propria interpretazione della vita che renderanno il tuo soggiorno unico e indimenticabile.
Degustazioni casuali e occasionali incontri nei campi, nei boschi e nelle radure, cene tradizionali, magiche serate nelle #osterie e feste paesane in quella che noi non amiamo definire la #valledelcibo o #foodwallwey ma più semplicemente la mecca gastronomica perché per chi ha qui le sue radici non è uno slogan turistico o di mercato, è un rito sacrale.

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Salame #felino cotto.

Oggi vogliamo suggerire un piatto che si inserisce fra i nostri “poveri mangiari” la rassegna di ricette che proponiamo sulle pagine del sito del nostro #agriturismo Ciato.

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Poveri mangiari Spaghetti e cipolla.

Oggi passando dall’orto o colto per la dispensa qualche cipolla borettana che ormai volge a maturazione e volendone apprezzare il gusto ho cercato del come l’avrebbe utilizzata per preparare un piatto che si possa accostare ai miei “poveri mangiari” poveri di costo non certo di nutrimento, anche perché allorché si andava di poveri mangiari i mestieri richiedevano un buon apporto nutritivo più di quanto serva oggi.

Cosi che nel quaderno dalla sgualcita copertina nera mi son trovato davanti ad un piatto parzialmente povero perché prevedeva l’acquisto degli spaghetti.

Procuratevi degli spaghetti di fabbrica artigianale da un pastaio che utilizzi grano duro del territorio.

Ha proposito ve ne avevo già accennato non fatevi ingannare dalla dicitura farina Kamut, che non è un grano ma un marchio americano. Oibò.

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PARMA: CITY OF GASTRONOMY

Raccontano che Parma si la capitale dell’enogastronomia, che la valle che ha sentito il nostro primo vagito sia la valle del cibo. Noi abbiamo fede, quasi ci crediamo, forse per indottrinamento, probabile perché c’è l’hanno inculcato da quando eravamo piccoli e come un mantra continuano, o forse è vero; non sappiamo, non siamo integralisti ed ancor meno detentori dell’assoluto, ma siamo certi che se volete un piacere unico, esclusivo che non si pone come il migliore, ma come unico, che trova memoria nella notte dei tempi, nella tradizione senza età, ecco, prima che tutto vada a finire nell’oblio, conviene avanti che il fuoco delle cucine taccia per sempre, un pernotto all’agriturismo Ciato, dove ancora per passione e per pochi, tempo e accadimenti permettendo si possono gustare le irripetibilità dei poveri mangiari consumati sotto il portico che volge al maniero emerso sul colle per atto amoroso, accarezzati dalla brezza marina che racchiude in se l’odore del maiale e l’olezzo del prosciutto coronato. Una dimensione nuova dell’esistere, dove ancora si possono al rintocco dell’ordinotte iniziare a vivere poetiche notti estive.

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Poveri mangiari -Farinata giallo con cavolo nero.

Non uso seminare cavolo nero, ma può capitare che fra i semi del cavolfiore o del cavolo cappuccio ci sia qualche seme di cavolo nero, ed allora perché buttarlo, magari serve per una ricetta per “poveri mangiari”; il crinale non sempre divide, anzi, se parliamo di cucina spesso contamina ed in terra di Luni il cavolo nero è utilizzato alla grande.

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Quando i poveri mangiari diventano un piatto da re.

Fatevi una passeggiata nel bosco e raccogliete un po’ di castagne meglio se sono marroni, al ritorno andate nell’orto e raccogliete un sedano rapa medio, e quello che vi aggrada per fare poco più di mezzo litro di brodo vegetale; assicuratevi di avere in cambusa gli ingredienti rimanenti per il brodo e una piccolissima patata, una cipollina, meglio se borettana, uno spicchio di aglio, olio sale e pepe e una fettina di pane casareccio.

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Poveri mangiari: vellutata di rapa

Questa mattina di ora lesta ho fatto un giro nell’orto, v’era una bella rapa viola di Milano ed un porro lungo di Albenga che misi nel secchio e colsi pure per il mio povero piatto un poco di profumi di salvia.

Fate attenzione d’avere in cambusa qualche nocciola, noce moscata, olio sale e pepe.

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Riti, stregonerie, arcani sortilegi, usanze, vecchie tradizioni e poveri mangiari all?agriturismo Ciato.

Oggi, mese di giugno avanza e si avvicina a passi ponderati la magica notte di S. Giovanni, patrono dell’amicizia, notte del solstizio d’estate, le cui origini si perdono nelle celtiche fedi.

Notte delle stregonerie, dei rabdomanti delle lucciole e degli innamoramenti, notte degli incantesimi dalle misteriose cariche astrali, dei fiori di zucca, simbolo della fortuna e abbondanza, delle noci e dei tortelli di erbetta.

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Le cantarelle

Presto sarà carnevale e dal quaderno dei poveri mangiari dell’agriturismo Ciato vi proponiamo un dolce che più povero di così non si poteva fare.

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Come si cucina il gallo.

Cerco di distrarmi da tutte le amarezze del food di oggi, dalle circostanze sfavorevoli, per dirla alla Calindri dal logorio della vita moderna e vedo di vivere una due giorni all’insegna di quella vita agreste vissuta negli anni cinquanta.

All’incirca del giorno 20 del mese di maggio era consuetudine cambiare sangue alla dinastia del pollaio sicché veniva sacrificato il vecchio gallo di non facile utilizzo in cucina.

Fatto frollare il gallo per due tre giorni già fiammeggiato, tagliatelo a pezzi salvando il petto che cucinerete a tocchetti passati nella farina, nell’ovo sbattuto, nel pane grattugiato e porterete a cottura in abbondante olio di girasole.

Le parti rimanenti passatele in abbondante olio evo, prezzemolo, giusta quantità di spicchi di aglio, una spruzzata di pepe e lasciate nel recipiente per un'altra notte.

In capace casseruola buttate carote e cipolla a tocchi medio grossi, abbondante burro e olio e rosolate i vostri pezzi di pollo a dovere, alla fine aggiungete una nevicata di farina e tostate velocemente.

Nel frattempo in tegame a parte avrete portato a bollore una bottiglia di passito di malvasia, flambate spegnete i fuochi ed unite.

Prendete la casseruola e mettetela in forno a 130/140 gradi per il tempo necessario 2.30/3.00 ore.

Frullate il fondo, restringetelo a piacere e riversatelo in casseruola assieme a scalogni caramellati con burro e zucchero.

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Fiera del tartufo

Vieni a scoprire Calestano tutti i fine settimana dal 14.10 al 11.11.2018

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Agriturismo Parma Si mangia

Visto il sole che continua a picchiare sulle teste contadine continuo a dilettarmi in cucina e per controbattere proprio gli effetti del caldo con l’aiuto e la generosità dell’orto e un po’ di rimanenza di frigo mi hanno permesso di confezionare un primo piatto che tradizione definisce afrodisiaco.

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Festival del prosciutto e del camper

tutte le ns. proposte: 

Sosta gratuita camper anche notturna.

Carta dell’osteria: Prosciutto, coppa, salame, pane della casa e una Bt. Malvasia €. 10.00. E’ possibile inoltre nei giorni 8 e 9, 15 e 16 degustare un primo classico di Parma: Tortelli di erbetta o cappelletti in brodo al costo di €. 7.00. Il giorno 14 in collaborazione con i tecnici di CRPA si organizza per gli appassionati di agricoltura e accorti consumatori una giornata in campo con inizio alle ore 9.45 per conoscere nuove tecniche di lavorazione di agricoltura conservativa http://cover.crpa.it/nqcontent.cfm?a_id=14741 alla fine per chi lo desidera sarà possibile consumare la carta dell’osteria.

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Parma, agriturismo, tripadvisor, booking, trivago, bbplanet, bed-and-breakfast.

Se devi venire a Parma per mangiare, dormire, per turismo in generale e pensi di trovarmi girando e cercando su siti a pagamento, se pensi di trovare delle recensioni in ogni dove, se pensi di trovare qualche convenzione, sei fuori strada, non mi troverai mai, perché il mio MKT è antico più di me, le mie radici sono di qui, non sono un trapiantato, uno arrivato dalla città, sono cresciuto succhiando quei pochi nutrienti che questa terra da a chi l’ha saputa lavorare ed innaffiare con il sudore della sua fronte. Quindi la mia bisaccia è vuota di sali minerali, proteine e vitamine per alimentare altri corpi, qui non c’è spazio per chi pensa di poter vivere mangiando nell’orto del vicino. Questo è un ambiente burbero, scontroso, accigliato e scostante, dove il meglio lo tengo per me e per gli amici, un ambiente, però, dove, se entri in punta di piedi puoi gustare dei miei saperi, dei miei piaceri, dei miei tesori, senza nessuna mediazione.

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Poveri mangiari che i ricchi sognano

Sono i piatti poveri della nostra pedemontana emiliana che a volte si arrampicano sino alle vette che ci uniscono alla Lunigiana, là dove l’aria marina sale alle cime con i suoi aromi e sapori e a volte si intreccia, si inserisce o si mescola all’aria più umida del nostro versante. Contraddizioni di aromi e sapori, di saperi e alimenti che un ingrediente particolare rende ricchi questi poveri mangiari.

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?Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma?

L’agriturismo Ciato si trova qui, all’inizio della “Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma” una strada tutta da gustare, fetta dopo fetta… ai piedi del maniero di Torrecchiara... a un tiro di schioppo dalla Magnani Rocca.

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Volete la salute?? Bevete il Ferro China Bisleri

Sarà il MKT il protagonista della prossima mostra che andrà in scena alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, già suntuosa dimora di Luigi Magnani, dal 9 settembre al 10 dicembre 2017 

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Menù di Pasqua e Pasquetta

Menù di Pasqua e Pasquetta 2017

 “ Gita in campagna”

 

Antipasto

torta fritta e salumi misti.

Primo

pappardelle della casa al sugo rosso di scalogno.

Secondo

Duchessa di Parma con misticanza.

Dolce della casa.

Vino b/r 1 bt x 4 pax acqua, caffè digestivo. €. 35.00

Vino: Rosso colli €. 7.00 Malvasia €. 9.00 Moscato: € 12.00

Prenotazione entro giovedì 13.04

 

 

 

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Per chi interessato a una nuova agricoltura

http://cover.crpa.it/nqcontent.cfm?a_id=14741

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BIt and Ciato

E 'right to travel hundreds of kilometers to go to #BIT in Milan to see the proposals to learn about and taste Italy, but worth it, especially for those interested in food and wine, taste for yourself.

Here then is a good motivation to add more 100Km, the connection is possible thanks to the Red Arrow train, and reach #Agriturismo Ciato guarded by the Castle of Torrechiara Langhirano, town that gave birth to a unique product, you can live in person a tasting of the Food Walley, entering the heart of the products of this strip of land kissed by the sun and rocked by the wind Marino, which makes sweet Parma ham.

Ciato fact April 1 to 10 offers the opportunity to those who are not staying at our hotel to taste "Parmigiano-Reggiano" and "Prosciutto di Parma" accompanied by six famous wines of the "Via Emilia" ... and couples a ' unique opportunity, over the tasting (pair price 40 €) you take home the leftover wine in the six bottles.

Booking welcome: 0521630082 3392264887.

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Farm Ciato discount of 15% from January to April.

We want to be grateful to those who already was our guest, to those who follow the site and Facebook.

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