Aoggiornare a Parma in fattoria
Affidati alle nostre guide. Un modo divertente per scoprire i tesori della città. Scopri le attrazioni da scegliere o come fare per rincorrere le scenografie dell’appennino o scoprire storici sentieri.
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Soggiorno a Parma con gusto.
Poi ti capita di essere seduto sotto il portico di Ciato, stai degustando Spergola e vieni colpito dal Marino che scende dal monte impregnato di sapori che si spandevano tutto intorno.
Aromi di prosciutto, formaggio e pomodoro.
Must e gemme preziose della val Parma.
Ma solo chi ha il naso fino riesce a cogliere le sfumature di questi profumi.
Requisito per afferrare appieno le opportunità della valle.
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sleep in Parma in a farmhouse
In un mondo che cambia le radici, da noi la tradizione dell’accoglienza emiliana rimane il caposaldo. Un eredità tramandata e da tramandare.
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Dormire soggiornare fine settimana Parma
Oggi vi porto con me in un viaggio speciale, un viaggio che inizia tra le strade della mia amata terra. Un luogo ricco di tradizioni, sapori e storie che hanno plasmato la mia identità. Qui, tra la gente che lavora con passione e dedizione, ho imparato che il valore più grande risiede proprio nelle nostre radici. Oggi, voglio condividere con voi l'importanza di valorizzare il nostro territorio, perché è qui che dobbiamo trovare la forza per affrontare il futuro con coraggio e visione."
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Parma e le sue tradizioni
Soggiornare a Ciato e farsi suggerire un’esperienza sensoriale tra colline, osterie e tradizioni.
Dove come ben dice Marcello Terenziani “la tradizione non è culto del passato, ma senso della continuità e gioia delle cose durevoli”
Ricette, ingredienti, cultura del convivio, meraviglie delle nostre Valli.
Dobbiamo difenderla. Ma non la si difende trasformandola in un pezzo da museo.
Nei luoghi che vi indichiamo diventa la gioia delle cose durevoli, al sole e al vento, la facciamo respirare, non ammuffire come un ricordo.
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Ricordando la versiliana caffé
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Agriturismo Parma.
Parma, Buon cibo, arte, cultua, natura, bellezza.
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- Mercoled� 14 Maggio 2025
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Peosciutto salame e non solo.
Che tu sia alla ricerca di cultura, di avventure outdoor o di un po' di gastronomia padana un soggiorno all’agriturismo Ciato di Parma, diventa una tappa obbligata.
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Peosciutto salame e non solo.
Che tu sia alla ricerca di cultura, di avventure outdoor o di un po' di gastronomia padana un soggiorno all’agriturismo Ciato di Parma, diventa una tappa obbligata.
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Parma soggiorno bed & breakfast fattoria
Ciato è molto di più di un agriturismo è una autentica azienda agricola padana che sorprende con la sua tipica architettura e dal suo fare quotidiano. Adagiata sulla pedemontanafra la città d'oro e l'anfiteatro naturale dell'Appenino tosco-emiliano, atmosfere che affascinano e che coinvolgono creano una vacanza piena di stimoli sia per le coppie che per le famiglie, perfetto per chi crerca emosioni vere.
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Soggiornare e dormire a Parma
Parma, agriturismo Ciato, punto ideale dove rifugiarsi in coppia, immersi nella natura e lontani dal caos. Scopri il tuo soggiorno romantico, tra l’aroma del dolce prosciutto di Parma e l’effluvio del Parmigiano-Reggiano, sapori autentici della mia Emilia.
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Scorazzare e soggiornare nella food walley.
Il modo migliore per visitare, soggiornare ed appropriarsi della val Parma è sicuramente affittare un appartamento, così da spostarsi liberamente fra i vari castelli ed essere liberi di prnzare e assaggiare i suoi must all'ora desiderata. Must che non hanno bisogno di grnadi cheff, sono gia pronti così. Il prosciutto dolce di Parma, il culatello, il salame felino e il parmigiano-reggiano.
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Il nuovo turismo nei borghi
Il tempo corre veloce, così le esigenze del nuovo turismo rurale.
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Parma, poveri mangiari, agriturismo e trippa.
Ci sono pietanze che nascono più da condizioni estreme, simbolo della mancanza più che della ricchezza, ma che il tempo esalta e vengono apprezzate per i loro sapori genuini che li caratterizzano.
La buseca, come la chiamiamo noi parmigiani è una di queste, un piatto poverissimo fatta con il primo dei quattro stomaci del bovino.
Viene cotta rigorosamente a fuoco lento in terracotta per almeno 3 ore, piatto di festa per i contadini pedemontani degli anni passati, un piatto che riporta ai primi anni del dopoguerra, quando le massaie al dì di festa cercavano di accaparrarsi complimenti e attenzioni dai loro sposi e famigliari.
Sapori genuini, anche se ogni famiglia aveva secondo gusto e possibilità economica alcune piccole variazioni, ma non per questo il piatto poteva essere meno buono e gradito.
Ogni volta che la facciamo è una scoperta, ma la si fa raramente, perché pulire manualmente il rumine non è cosa semplice, e quello lavato meccanicamente a sapore diverso.
Ma se avete voglia di adoperarvi a questo piatto di “poveri mangiari” dell’agriturismo Ciato vi lasciamo la nostra ricetta.
Preparate un bel soffritto di cipolla, noi usiamo la borettana, poi rosolate bene la trippa fatta a fettucce e lasciate cuocere a fuoco dolce per tre ore con abbondante passata di pomodoro.
Fate attenzione che no asciughi e se fosse, aggiungete un pochino di brodo che avrete fatto coi sapori a vostro piacere.
Tenete aggiustato di sale e di pepe nero.
A cottura ultimata fate raffreddare, conservate in frigo, il di seguente rimettetela al fuoco finché non borbotti bene, servitela con crostini e abbondante parmigiano reggiano dell’appennino 40 mesi.
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Prosciutto di Parma e Pomodori.
E’ arrivata la primavera in val Parma, qualche pecora di neve si vede ancora sulle vette più alte dell’appennino.
Qui sulla pedemontana, dove ricompaiono ordinati filari di pomodoro e campi di grano che ondeggiano al “marino”, il venticello che asciuga i dolci prosciutti di Parma e dolce sostare.
Siamo all’agriturismo “Ciato” antica misura romana dove ancora i campi sono segnati dalla centuriazione.
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Dormire, soggiornare, agriturismo, Parma, vacanze, fine settimana, weekend.
Soggiorna a Ciato, poi se ti va è un’esperienza unica per condividere emozioni di vita vissuta fra formaggi e salumi.
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Pasqua Chi ha le uova è chi ha i pulcini.
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Soggiornare nella terra del don Camillo
Storie della nostra terra e di chi l’ha abitata. Concerto Cantoni.
Il Concerto Cantoni è una formazione musicale composta da 10-11 esecutori. Nasce a Mezzani di Parma nel 1861, il suo repertorio copre la musica da ballo di coppia in voga all'epoca:valzer, polka e mazurca. Un'innovazione, innanzitutto perché per la prima volta rese fruibile anche ai contadini e alle classi più umili la musica da ballo, fino ad allora presente solo nelle case dei nobili (gli unici che potevano permettersi di pagare i musicisti). Si esibisce soprattutto durante le sagre di paese; in pochi anni divenne noto in tutto il parmense e nelle province limitrofe.
Così la scriveva Giovannino Guareschi.
“Il vecchio era nato con la musica dentro il cervello: componeva valzer, mazurche, polche e marcette, poi la concertava e la insegnava agli altri della famiglia. Perché tutti in quella casa, ragazzi uomini e donne suonavano qualche strumento a fiato.”
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Parma Storie della nostra terra e di chi la abitata.
Continuiamo il Viaggio nei Paesini di Don Camillo e Peppone.
Così scriveva Giovannino Guareschi, lo scrittore più tradotto al Mondo.
“Dunque il Po incomincia a Piacenza e fa benissimo, perché è l‘unico fiume rispettabile in Italia …
Il Po incomincia a Piacenza, e a Piacenza comincia anche il Mondo piccolo delle mie storie, il quale mondo piccolo è situato in quella fetta di pianura che sta fra il PO e l’Appennino.”
“Il fiume scorre placido e indifferente nella pianura, e tra il fiume e i paesi c’è l’argine: perciò le case non si specchiano nell’acqua, ma le storie di ogni paese scavalcano l’argine e il fiume tutte le convoglia: storie buffe e storie malinconiche, e se le porta via verso il gran mare della storia del mondo.”
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Guareschi oltre Don Camillo
Per chi soggiorna all’agriturismo Ciato di Parma c’è la possibilità di visitare i luoghi di Giovannino Guareschi, meglio conosciuto per il Don Camillo e Peppone.
Ma chi è stato in realtà, oltre ad essere il “padre” di Don Camillo Guareschi.
Giovannino nasce a Fontanelle il 1° maggio 1908 e nel 1928 inizia la carriera di giornalista alla Gazzetta di Parma, presto ne diventa redattore.
Si trasferisce a Milano alla redazione di “Bertoldo”, fonda con Giovanni Mosca e Giaci Mondaini il settimanale sarcastico “Il candido”, collabora con il Borghese, la Notte e Oggi.
Oltre che giornalista, vignettista e scrittore fra i più tradotti al mondo in pochi sanno che Giovannino si cimentò anche nell’industria della ristorazione e dell’agricoltura.
Scrisse ironicamente di se “Guadagnati coi libri dei quattrini, ho tentato di fare l’agricoltore e l’oste, con lacrimevoli risultati per me, per l’agricoltura e per l’industria alberghiera del mio paese”
Nella foto una vignetta dello stesso Guareschi, che ritrae se stesso.
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Guareschi oltre Don Camillo
Per chi soggiorna all’agriturismo Ciato di Parma c’è la possibilità di visitare i luoghi di Giovannino Guareschi, meglio conosciuto per il Don Camillo e Peppone.
Ma chi è stato in realtà, oltre ad essere il “padre” di Don Camillo Guareschi.
Giovannino nasce a Fontanelle il 1° maggio 1908 e nel 1928 inizia la carriera di giornalista alla Gazzetta di Parma, presto ne diventa redattore.
Si trasferisce a Milano alla redazione di “Bertoldo”, fonda con Giovanni Mosca e Giaci Mondaini il settimanale sarcastico “Il candido”, collabora con il Borghese, la Notte e Oggi.
Oltre che giornalista, vignettista e scrittore fra i più tradotti al mondo in pochi sanno che Giovannino si cimentò anche nell’industria della ristorazione e dell’agricoltura.
Scrisse ironicamente di se “Guadagnati coi libri dei quattrini, ho tentato di fare l’agricoltore e l’oste, con lacrimevoli risultati per me, per l’agricoltura e per l’industria alberghiera del mio paese”
Nella foto una vignetta dello stesso Guareschi, che ritrae se stesso.
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Agriturismo, primavera in val Parma.
E’ primavera in Val Parma, un momento straordinario per visitare la valle del cibo -food walley-
Non è ancora eccessivamente caldo, il Marino, la brezza che asciuga il prosciutto dolce di Parma, accarezza la valle e la natura incomincia a dipingere la valle dei suoi colori meravigliosi.
Ma la vera scoperta sono le nostre guide, Giovanni per i sentieri storici e le soste gourmand e Claudia per la fotografia, già guida in Venezia.
Personaggi che dovrebbero insegnare all’università cosa è la vera accoglienza turistica.
Guide straordinariamente disponibili ed efficienti, appassionati e orgogliosi delle nostre radici.
Riescono ad esprimere tutta la nostra attenzione all’ospitalità mettendo a proprio agio i nostri ospiti.
Per info www.ciato.it
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Tagliatelle emiliane e tagliatelle di fiocco.
E’ dal periodo covid, quella maledetta influenza che hanno trasformato in pandemia che qui all’agriturismo Ciato, di Parma, ancora ottima alcova per chi vuole andare alla scoperta dei must della Val Parma le cucine hanno risvegli nostalgici per non arrugginire o per sfamare i giustizieri delle valli.
Così che oggi un poco per nostalgia e un pocho per verificare la loro efficienza ho cucinato uno di quei primi piatti che dovrebbero essere annoverati fra le nobili portate, ma finiscono, proprio per l’utilizzo di rimanenze seppur nobili nei “poveri mangiari” o più propriamente, come direbbe l’amico Enrico Santini nei piatti della più autentica ruralità, lui che bene saprebbe abbinarlo ad un bicchiere delle terre, Romagnolo-Marchigiane, della Compagnia del Beato Enrico.
Ve ne propongo la ricetta se mai avete in dispensa il necessario e la volontà di adoperarvi in cucina.
Fatevi una giusta dose di tagliatelle, io esagero con le uova, ne metto tre in 200gr di farina, sono uova di gallinelle ruspanti, fate di peso, quasi altrettante tagliatelle di fiocco.
Scaldate e salate acqua a sufficienza per te tagliatelle, in altro tegame mettete a soffriggere aglio in poco evo di qualità, aggiungete le tagliatelle di fiocco, togliete l’aglio al suo rosolare, aggiungete i sapori: rosmarino tritato, peperoncino, o ape menta come chiamano i miei amici toscani, e alla fine sfumate con aceto balsamico, io ho usato un 25 anni di botte modenese.
Nel frattempo cotte le tagliatelle al dente unite il tutto come da foto e amalgamate.
Se di vostro gradimento condividete tranquillamente. Buon tutto!
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Tagliatelle emiliane e tagliatelle di fiocco.
E’ dal periodo covid, quella maledetta influenza che hanno trasformato in pandemia che qui all’agriturismo Ciato, di Parma, ancora ottima alcova per chi vuole andare alla scoperta dei must della Val Parma le cucine hanno risvegli nostalgici per non arrugginire o per sfamare i giustizieri delle valli.
Così che oggi un poco per nostalgia e un pocho per verificare la loro efficienza ho cucinato uno di quei primi piatti che dovrebbero essere annoverati fra le nobili portate, ma finiscono, proprio per l’utilizzo di rimanenze seppur nobili nei “poveri mangiari” o più propriamente, come direbbe l’amico Enrico Santini nei piatti della più autentica ruralità, lui che bene saprebbe abbinarlo ad un bicchiere delle terre, Romagnolo-Marchigiane, della Compagnia del Beato Enrico.
Ve ne propongo la ricetta se mai avete in dispensa il necessario e la volontà di adoperarvi in cucina.
Fatevi una giusta dose di tagliatelle, io esagero con le uova, ne metto tre in 200gr di farina, sono uova di gallinelle ruspanti, fate di peso, quasi altrettante tagliatelle di fiocco.
Scaldate e salate acqua a sufficienza per te tagliatelle, in altro tegame mettete a soffriggere aglio in poco evo di qualità, aggiungete le tagliatelle di fiocco, togliete l’aglio al suo rosolare, aggiungete i sapori: rosmarino tritato, peperoncino, o ape menta come chiamano i miei amici toscani, e alla fine sfumate con aceto balsamico, io ho usato un 25 anni di botte modenese.
Nel frattempo cotte le tagliatelle al dente unite il tutto come da foto e amalgamate.
Se di vostro gradimento condividete tranquillamente. Buon tutto!
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Agriturismo Una bella vacanza.
Soggiorna all’agriturismo Ciato, esplora la val Parma. Ad aspettarti troverai una bellezza inaspettata, senza alcuna distrazione.
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