Mercoledì 11 Maggio 2022
Sono certo che almeno una volta avrete sentito parlare della valparma o più semplicemente di Parma, city of gastronomy, del suo teatro regio, casa del festival Verdi, o delle sue chiese e palazzi, monumenti che contengono opere del Correggio del Parmigianino del Goia o della collezione Morandi ben custodita nella villa di campagna dei Magnanirocca, per non parlare del giro dei castelli di Parma o delle sue produzioni a denominazione di origine controllata.
Detto ciò, va da se che Parma nel suo insieme è un ottima destinazioneturistica e vale non solo un viaggio, ma un lungo soggiorno.
Un viaggio che ne vale la pena anche per le sue innumerevoli feste paesane, che si rincorrono, una più affascinante ed accattivante dell’altra, ad ogni fine settimana.
Ma per arrivare occorrono le strade, ed i parmigiani che non scarseggiano di fantasia hanno dato vita, come già in Europa alle strade dei vini e dei sapori e se ne sono elargite non una, ma ben tre: la strda del fungo porcino, la strada del culatello e la strada del prosciutto, dimenticando che oltre alla fama artigianale dei suoi abitanti per la fabbricazione dei richiamati manufatti, occorreva spesso valersi di materie prime non sempre disponibili in loco e ci si accorse ben presto che uno dei beni più importanti era il sale. Bastò uno sguardo fugace a volo di uccello e ben presto si individuarono le strade del sale per lo più provenienti dal mare Tirreno, ridisegnate spesso in modo tortuoso, come se i commercianti, o meglio trafficanti del tempo, volessero tergiversare e attardare l’arrivo andando alla ricerca di guadi spesso impossibili.
Attenti e scrupolosi studiosi a ragione illustrarono altre vie da cui arrivava il prodotto atto alla conservazione è utile per condire gli alimenti, addirittura è individuata a pochi chilometri a sud della città una dogana del sale “Saldazzo” già probabile al tempo dei Longobardi, dove arrivavano commercianti di sale non già dal Tirreno ma dall’Adriatico, zona Cervia risalendo il fiume Po, o del più vicino sale termale di Salsomaggiore.
Ed ecco che per raggiungerci oltre alle strade potete percorrere le vie iniziando dalla più famosa via Francigena o se preferite la via Longobarda o la più antica via dei Linari.
Come si evince le strade, le vie per raggiungerci sono tantissime, come tantissimi sono i sentieri e i cammini della regione Emilia Rromagna ben evidenziati nelle cartografie dell’ APT.
Come mille o forse più sono le porte che si possono aprire per arrivare a godere, gustare ed assaporare questo territorio ed appropriarsi dei suoi tesori per chi ne ha voglia e capacità.
Veramente una infinità, tale da scoraggiare e confondere il pellegrino, il viandante o il turista, innumerevoli, al punto di disorientare anche l'escursionista o il viaggiatore più accorto.
Per fortuna che oggi possiamo ricorrere alle nuove tecnologie, così che la buona sorte può aiutarci a dissolvere dubbi, problemi e perplessità, si da individuare il punto centrale, arrivare e poi perdersi, lasciarsi andare e conquistare dal sentimento, dai profumi e dalle bellezze.
Che distratto, rischiavo anch’io di perdermi. Prendete il vostro navigatore e digitate semplicemente le coordinate 44.674508, 10.304611 poi lasciatevi accompagnare.