Venerd� 02 Gennaio 1970
Soggiornare a Ciato per scoprire la strada del prosciutto e non solo
Arrivati a Parma, trovi la solita invasione di prodotti degli industrialoni, di bibite ucraine e diavolerie di ogni genere. A margine, varie cose interessanti, molte più di quanto si sarebbe potuto immaginare. Se poi soggiorni a Ciato ti possiamo aiutare. Ciato è fra le aziende agricole più belle e più suggestive del parmense, siamo all'inizio della dolcissima pedemontana fra campi di pomodoro, cipolla, erba medica ed un ampio orto in cui trovano giusta dimora le officinali, più a monte filari di vite che in autunno fanno invidia alle tavolozze dei più rinomati pittori, forse anche del Correggio che qui a Parma ha lasciato tanti ricordi e capolavori. Quello che infatti contraddistingue questa azienda è la passione e la tenacia con cui i titolari si sono "impadroniti" delle ricchezze ambientali e culturali della vallata; e la capacità di trasmettere questa passione agli ospiti, facendo riscoprire tutte le realtà del territorio lungo un itinerario ideale "dalla terra alla tavola". Nel cuore del parmense, a pochi chilometri dal centro di Parma si trova Ciato, porta d’ingresso alla Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma, terra dell’omonimo prosciutto e di alcuni castelli più belli della regione, adagiati sulle sommità dei dolci declivi del parmense collinare. Il percorso, lungo circa duecento chilometri è segnalato da appositi cartelli turistici e lo si può scoprire anche in un solo fine settimana, anche se sette giorni ti permettono di approfondire meglio le tue conoscenze. Ci si immerge in una natura incontaminata, punteggiata da piccoli paesi, casolari rurali, pievi e maestà votive e ogni tanto incontri punti panoramici che ti invitano alla sosta. L’auto e la moto sono i mezzi migliori per percorrere l’itinerario, ma per chi ha più tempo a disposizione anche la bici permette di ammirare paesaggi ed architetture con prospettive uniche, assaporando tutto il fascino delle due ruote. Dalle due uscite dell’autostrada o dal centro città, come dall’aeroporto è sufficiente seguire le indicazioni Stradali per Panocchia o più semplicemente per chi fornito di navigatore inserire “strada Pilastro 8 Parma” per essere nel cuore della food-valley. Una volta arrivati a Ciato ed acquisite le informazioni, recuperate le cartine, siete pronti per partire alla scoperta dei “must” di questo territorio. Già di fronte a voi è ben visibile dalla corte ad un tiro di schioppo il maniero del Pier Maria Rossi, già signore di queste terre, il castello di Torrechiara, un poderoso edificio a quattro torri che veglia sul torrente Parma che, scendendo a valle taglia in due l’omonima città. Tra castelli, rocche e pievi, costeggiando rigogliosi boschi e alture da cui la vista si tuffa in morbide onde di verde, seguendo il proprio olfatto si giunge in strani opifici dalle finestre bislunghe dove stagiona il celeberrimo prosciutto. Ma questa non è solo terra di prosciutto, la zona collinare e pedemontana a ridosso di Parma è una vera e propria food walley, qui nascono alcuni dei prodotti più rappresentativi della cucina emiliana, il Parmigiano Reggiano e i Vini Colli di Parma, assieme a un ricco paniere di produzioni d'eccellenza tra cui spiccano il salame di Felino e il tartufo nero di Fragno, senza sottacere i famosi cappelletti nati nel fasto delle cucine di corte o i tortelli d’erbette nati dalla fantasia e dalla povertà di cose di una pastora. La strada del prosciutto e dei vini dei Colli di Parma segue parte dell'antico tracciato della via Francigena e si snoda attraverso la Val d'Enza, la Val Parma, la Val Baganza e la Val Taro, invitando il turista sia all'escursione naturalistica sia alla visita di piccoli insediamenti che conservano intatto ancora oggi il loro fascino medievale pur rimanendo nel top dell’enogastronomia nazionale.