Sabato 26 Giugno 2010
E’ il primo giorno d’estate2010. Sono sdraiato sull’erba, sotto il grande noce della mia fattoria, agriturismo Ciato.
D’estate ci vengo spesso quando il cielo è terso e il sole arroventa l’aria, due minuti per riflettere e rinfrescarmi, un refrigerio particolare; questo noce l’aveva messo a dimora la mamma, quando tanti anni fa venne ad abitare qui a Panocchia. Si dice che gli alberi longevi abbiano uno strano potere, che riescono ad influenzare la mente e far ricordare storie, eventi dimenticati e lontani.
Il sole è alto nel cielo, i suoi raggi si infilano fra le larghe foglie disegnando mobili e strane figure sull’erba, i rami del noce salgono al cielo quasi volessero accarezzare quei cirri che passeggiano nell’azzurro. Per chi ha occhio ed animo, anche questo come il mare, l’arcobaleno, le nubi, la pioggia, l’alba il tramonto le stelle e la luna sono un meraviglioso spettacolo gratuito offerto dal creato. Dopo tanto freddo il caldo incomincia a farsi sentire, ed il “marino” scendendo dal colle, per prosciugare uno fra i più famosi prosciutti del mondo,il Parma, accarezza e fa ondeggiare quel mare di spighe che domani saranno il mio pane quotidiano e mi porta quel profumo di fieno fermentato tipico di questa stagione. Nella mia mente procedono tortuosamente strani pensieri ma tutti rivolti al mio rapporto col mondo ambientale, ricordi di antiche letture, di civiltà passate e lontane e forse sepolte per sempre. Quasi in parte le avessi vissute, come gli indiani d’America che prelevavano solo l’indispensabile per la sopravvivenza, che veneravano il sole, l’acqua il bisonte….. e come se questo azzurro cielo mi carpisse in un assordante silenzio. La vita è piena di silenzi; silenzi di sofferenza, di riflessione, ma tutti riconducibili all’amore. Perché per amare, che dovrebbe essere una gioia, siamo costretti a volte soffrire? La vita è un’occasione unica e forse irripetibile, per viverla appieno dovremmo andare a scuola anche dalla natura.