Parma, poveri mangiari, agriturismo e trippa.

Luned� 28 Aprile 2025

Parma, poveri mangiari, agriturismo e trippa.

Ci sono pietanze che nascono più da condizioni estreme, simbolo della mancanza più che della ricchezza, ma che il tempo esalta e vengono apprezzate per i loro sapori genuini che li caratterizzano.

La buseca, come la chiamiamo noi parmigiani è una di queste, un piatto poverissimo fatta con il primo dei quattro stomaci del bovino.

Viene cotta rigorosamente a fuoco lento in terracotta per almeno 3 ore, piatto di festa per i contadini pedemontani degli anni passati, un piatto che riporta ai primi anni del dopoguerra, quando le massaie al dì di festa cercavano di accaparrarsi complimenti e attenzioni dai loro sposi e famigliari.

Sapori genuini, anche se ogni famiglia aveva secondo gusto e possibilità economica alcune piccole variazioni, ma non per questo il piatto poteva essere meno buono e gradito.

Ogni volta che la facciamo è una scoperta, ma la si fa raramente, perché pulire manualmente il rumine non è cosa semplice, e quello lavato meccanicamente a sapore diverso.

Ma se avete voglia di adoperarvi a questo piatto di “poveri mangiari” dell’agriturismo Ciato vi lasciamo la nostra ricetta.

Preparate un bel soffritto di cipolla, noi usiamo la borettana, poi rosolate bene la trippa fatta a fettucce e lasciate cuocere a fuoco dolce per tre ore con abbondante passata di pomodoro.

Fate attenzione che no asciughi e se fosse, aggiungete un pochino di brodo che avrete fatto coi sapori a vostro piacere.

Tenete aggiustato di sale e di pepe nero.

A cottura ultimata fate raffreddare, conservate in frigo, il di seguente rimettetela al fuoco finché non borbotti bene, servitela con crostini e abbondante parmigiano reggiano dell’appennino 40 mesi.

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