Ciato, un'isola dove respiri ancora profumi antichi ed inebrianti, profumi di gaggia o di fieno fermentato, ora di pomodoro, ora di cipolla. Profumi e sapori che però bisogna saper cogliere tra gli innaturali silenzi dell’aia, il cui canto è sempre dolce ed armonioso come un tempo, ovviamente per chi ha l'animo e lo spirito per recepirne il soave eco.
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Siamo nella terra del Prosciutto, del salame e del culatello; del Parmigiano-Reggiano, degli anolini e dei tortelli, veri protagonisti della cucina locale. Se siete in loco il consiglio che vi diamo è di soggiornare e approfondire con calma.
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Le mie valli, le sue valli.
Valli con le loro osterie.
Luoghi di incontro, di scambio, di gioco di carte, di canto e alla fine luoghi di buon cibo e generose bevute.
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Siamo nella terra del Prosciutto, del salame e del culatello; del Parmigiano-Reggiano, degli anolini e dei tortelli, veri protagonisti della cucina locale. Se siete in loco il consiglio che vi diamo è di soggiornare e approfondire con calma.
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Vuoi farti un fine settimana sulla pedemontana parmense, nell’anfiteatro dell’Appennino tosco-emiliano e a due passi da Parma, la città del maestro Verdi. Ti do un consiglio, se vuoi interessato. Scegli l’agriturismo Ciato, sei al due passi dalla città e uno dalle dolci colline che salendo hanno la dignità di montagne.
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Annuncio a voi.
A giorni arriverà in Val Parma l’uomo che ha visto e contribuito in gran parte allo sviluppo, cambiamento e progresso della Romagna.
Scenderà da Coriano Valconca ed arriverà qui alla corte di Ciato, per disquisire, raccontare, visitare ed assaggiare i must della nostra valle.
E’ sicuramente fra le mie conoscenze, pur probabilmente non avendo mai toccato una zappa, il romagnolo più rurale che io abbia mai conosciuto, conosce ogni zolla ed ogni prodotto della sua terra.
Ne ha narrato le storie ed accompagnato i successi.
Di quel vino, che le prime pensioncine della riviera degli anni sessanta ti servivano in bottiglie anonime, ne ha fatto un vino blasonato ed apprezzato ben oltre le spiagge della riviera, così come dell’olio, un prodotto che poco o nulla ha da invidiare agli oli evo più rinomati d’Italia.
Al suo arrivo scopriremo l’anagrafica per ora solo il suo volto.
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I prodotti che nascono nella mia valle possono avere un marchio, ed anche ben conosciuto, ma ancor prima hanno un’anima, fatta di passione e tradizione che perdono quando il produttore ha le radici altrove o non ha la giusta vocazione.
Ogni prodotto ha una storia e i giusti produttori gli danno l’anima.
Noi con le nostre radici ben radicate qui all’agriturismo Ciato e nel territorio, vogliamo aiutare l’ospite e le nostre piccole e medie imprese a far emergere l’anima ancor prima del marchio o dei blasoni.
Perché l’anima emoziona, avvince, appassiona e nutre e soddisfa soprattutto i bisogni immateriali.
E noi siamo pronti a raccontarla e a portarla nel mondo con quel fascino tutto parmigiano che già citava il Boccaccio: ingegnio e virtù
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Io lo so, tu probabilmente no. Non me ne meraviglio, anche qui non tutti lo sanno. Sai, bisogna avere le radici ben radicate, quelle che scendono oltre il primo strato di humus, quelle gagliarde che sanno scendere in profondità. Solo allora puoi riuscire a cogliere tutte le sfumature espressive dei prodotti della mia valle. Ma tu non devi preoccuparti, se vorrai scoprirle, assaporare e gustare ti daremo le dritte per poterle raggiungere.
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Anche i semplici baccelli aperti dell’ocra, buttati a casaccio, qui in questa terra, possono sembrare un opera d’arte.
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Pensando a Parma potrebbero venirti in mente delle strade cittadine, ma appena fuori dal trambusto della città, trovi il nostro agriturismo e tutto intorno troverai un mondo fatto di colline e montagne rigogliose ideali per passeggiate incantevoli.
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Le mie valli: Dai sapori ai luoghi e dai luoghi alle genti è questa la parabola che fa del gusto un fattore introduttivo ad un territorio e ne descrive l’identità.
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E’la stagione del raccolto dei prodotti del sottobosco e non solo, il momento ideale per visitare la nostra valle. Splendidi paesaggi autunnali e il clima mite fanno da cornice a vivaci eventi culturali e a festose celebrazioni stagionali.
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Valli dimenticate...
Quelle che raccontano una storia che nasce, cresce e vive ancora...
Un Luogo dove il tempo sembra essersi fermato...
Ed è lì che ancora il fuoco trasforma il latte in Parmigiano-Reggiano, un miracolo che custodisce ancora tanti segreti...
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Le osterie, caro vecchio ricordo di gioventù, locali poco areati, dai bassi soffitti in pianelle e travetti per lo più di rovere, legno sacro per i Celti. Oggi non sono più; erano luoghi di aggregazione, semi interrati dove la cantina e cucina erano attigue al posto dell’accoglienza, dove la gente si trovava per chiacchierare, giocare a carte, alla morra, mangiare e soprattutto bere in t’là scudela o coseta? Questo il dilemma. A Parma usava bere nelle ciotole di ceramica intingendo il pollice nel vino, così erano appellate in idioma locale e contenevano un quarto di litro di vino, una fojetà.
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Qui in pianura padana dove il sole picchia davvero sulle teste della gente dei campi, non è difficile che il cervello vada un po’ in ebollizione e surriscaldi gli animi e ti faccia sentire la voce della piazza che si pone domande ed evoca i tempi passati.
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Parma, terra di passioni.
Odori, suoni, colori. Reconditi scorci, enogastronomia, eventi, festival, fiere, sagre, arte e musica.
Molte le occasioni per condividere il “lifestyle” parmigiano.
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Una delle mie grandi passioni è la cucina ed anche il mangiare e il bere bene. Sono sempre alla ricerca di vecchie ricette, di antichi sapori e di poveri mangiari.
Tutti mi consigliano di farne una raccolta, troppo impegnativo per un carattere come il mio e alla mia età devo rincorrere il tempo, scrivo e posto al momento quando mi va e se mi va.
Scrivo di ricette senza pretese per gente comune senza pretese, gente come me.
Siamo rurali, grezzi e autentici, amiamo ancora la tovaglia a quadretti e quando possiamo evitiamo quelle di lino e di fiandra.
Passione, tradizione e profumo di bosco. (Boletus edulis, Boletus aereus, Boletus aestivalis e Boletus pinophilus) il loro profumo non è solo nei boschi, ma anche nella tradizione delle cucine gestite con passione dalle rezdore e rezdor delle nostre osterie.Seguiteci domani vi proporremo una ricetta da re.
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Le mie valli, dove le mani raccontano storie e i sapori ricordano i nonni.
Dove le tradizioni si rincorrono e si trasformano in una forza che unisce produttori , famiglie e richiamano appassionati di tutto il mondo.
Dietro ogni prodotto c’è una storia fatta di amore, sacrificio, sapere e orgoglio.
Dove ogni ricetta, ogni aroma e ogni sorriso ha le radici nella mia terra che alimentano il suo futuro.
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Storia, architettura e cultura ti aspettano. Ripercorri le impronte dei secoli passati della mia valle, immergiti nella storia, inebriati nella sua architettura e fatti rapire dai sapori della sua cultura culinaria
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Sei alla ricerca di luoghi unici dove soggiornare, scegli un agriturismo e se sei nella zona di Parma scegli Ciato, la prima fattoria a Parma ad aprire le proprie porte ai turisti, luogo prediletto da centinaia di viaggiatori.
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Così che la vacanza non finisca mai, il nastro dei ricordi continuerà a scorrerti dentro anche dopo che ti sarai fermato.
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Parco dei 100 laghi tra la sua folta vegetazione e i suoi grandi spazi aperti, custodisce uno zoo naturale ed è un vero paradiso al riparo dal trambusto delle città.
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Paesaggi di straordinaria bellezza e un clima mite che accompagna la raccolta dei prodotti del sottobosco: Funghi porcini e tartufo di Fragno Tuber uncinatum.
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Panorami mozzafiato, meraviglie del crinale, una terra incastonata nella storia, un viaggio di suggestioni e ricordi che si imprimono in modo indimenticabile. Soggiorna all’agriturismo Ciato e inoltrati in quell’anfiteatro Tosco Emiliano che lo circonda.
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