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Parma ?libiamo ne?lieti calici?

Mancano poche ore e poi…… “sens of vine” la manifestazione clou di Luca Maroni entra in scena al teatro Regio di Parma per poi proseguire al Palazzo del Governatore, Un brindisi lungo tre giorni in scena dal 15 al 17 marzo nel cuore della città.

Sens of wine è la grande vetrina enogastronomica di livello nazionale, che da Roma per la prima volta fa tappa anche al Nord, a Parma, prendendo il nome per l’occasione Sens of wine Emilia Romagna, I migliori vini e cibi della nostra regione in assaggio. 

Fra le grandi firme di Parma come Barilla e Cibus e Parma Calcio, Luca Maroni ha voluto anche la “Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma” che sarà presente con un proprio stand. 

Nello spazio della “strada” oltre a raccogliere informazioni sul territorio ad appropriarsi delle cartoguide, sarà possibile degustare i must del territorio -Parmigiano Reggiano con marmellata di pomodoro verde, mousse di prosciutto di Parma e salame Felino- il tutto preparato nelle cucine dell’agriturismo Ciato.

Tre giorni in cui Parma e il suo territorio si mettono in mostra per confermare se mai c’è ne fosse bisogno che anche il vino incomincia a volere la sua parte.

E come dice Pertusi, tenore di queste terre qui tutto è cultura, anche la musica e il cibo di cui il vino e parte essenziale celebrato anche nelle opere da diversi maestri come il Verdi Giuseppe.

…….. e allora si brindi….. libiamo ne’lieti calici.

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S, Valentino: due cuori un castello

Gli stranieri arrivano a frotte , ma non è detto che tutti gli italiani lo conoscano. Per S. Valentino è sicuramente una delle mete ideali, se non altro per la storia amorosa che cela fra il Conte e la sua amata Bianca, per i racconti che ancora vivono fra le formelle dorate della camera d’oro e le quattro torri merlate che padroneggiano la valle. San Valentino a Torrechiara è un’iniziativa in collaborazione con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Parma e Piacenza, la Strada del Prosciutto e dei vini dei colli di Parma e le guide di Torrechiara.

Tre giorni per assaporare il castello e il territorio e per notti di intimità sotto lo sguardo del maniero presso l’agriturismo Ciato. Programma:

Giovedì 14 Febbraio 2013
Un biglietto per Due

Dalle 9 alle 18 lasciatevi conquistare dalle raffinate atmosfere di una delle più celebrate storie d’amore del Rinascimento.

Sabato 16 Febbraio 
 Dopo la visita, la Cantina del Borgo vi aspetta per offrirvi un aperitivo vino dei colli .

Domenica 17 Febbraio
Dalle 10 alle 17 visita in Castello
Alle ore 10,30 percorso guidato
“Due Cuori e un Castello”

Esperte guide e il coro diretto dal maestro Alessandra Vavasori, evocheranno con dolci melodie d’epoca il raffinato ambiente della corte di Bianca e Pier Maria.
Terminata la visita la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma offre un brindisi augurale accompagnato da squisito formaggio Parmigiano-Reggiano.

 

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Conoscere Parma: Vigilia del Santo Natale in pedemontana parmense.

Molte le tradizioni della misteriosa, arcana e magica notte che precede il Natale.

Diverse di origine celtica, come l’immancabile soc (grosso ceppo di legno) ad ardere per tutta la notte nel camino, per riscaldare le anime degli angeli e dei propri morti che durante la notte, quando, finiti i culti, la famiglia si ritirava e la resdora regina e padrona della cucina lasciava imbandita la tavola, potessero entrare indisturbate e rifocillarsi e benedire quanto era rimasto.

Il pasto della vigilia era sobrio, rigorosamente a base di piatti poveri, un po’ di reginelle (pasta asciutta) magari ricavata dagli avanzi della pasta per gli anolini (galegiant) nel nostro idioma, piatto forte del giorno dopo, condita con funghi porcini secchi rinvenuti in acqua e una sporcatina di pomodoro concentrato, un toc ed marluz frit, il baccalà conservato sotto sale, pesce del Baltico, un poco di insalata bianca, bianca perché conservata al buio in cantina su un cumolo di sabbia e per i più ambienti du pes putana (due piccole engraulis encrasicolus) conservate in salamoia.

Ma più che il desco era il camino all’attenzione della famiglia, che mentre recitava il rosario osservava la fiamma, dal suo colore o dal tiraggio a seconda di come aspirava il vento che poteva anche muovere leggermente la cenere i vecchi facevano le previsioni dell’anno. Il ceppo rigorosamente di legno duro, perché durasse fino al mattino, per chi poteva era di ginepro (znévor), pianta cara ai Celti per le sue molteplici proprietà, si riteneva infatti che avesse la proprietà di cacciare gli spiriti, di portare quindi fortuna oltre che profumare con la sua essenza resinosa. Il ginepro pianta venerata nel periodo dell’avvento era qui da noi pianta natalizia a tutti gli effetti, sostituiva anche il pino e l’abete come albero di Natale, le sue bacche poi erano ben conosciute dalle nostre massaie, servivano per preparare ottimi arrosti in mistura con altre essenze, oltre al famoso gineprino, infuso altamente digestivo; e cinque sei grani per bottiglia li usava anche al rezdor  per aromatizzare il suo distillato di vinaccia.

Ma l’attinenza camino ginepro non finisce qui, dal legno del ginepro si ricavavano altri utensili come  al polintén cucchiaio dal lungo manico che serviva per girare la polenta nel paiolo e si dice che proprio grazie alle sue virtù aromatiche conferisse un particolare aroma.

Parma vecchia e la sua cultura, che oramai sopravvive solo su pagine ingiallite e nella memoria di pochi.

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Parma: riflessioni di un agriturista

Quando si pensa al turismo, inevitabilmente viene alla mente la parola "viaggio", per cui si può associare il termine "turismo" al termine "viaggio".  In un contesto del genere, si può definire il turismo come qualcosa che è nato con la formazione dei primi agglomerati, perché il viaggio nasce dall'esigenza di comunicare tra un centro e l'altro. In molti guardano al turismo dal punto di vista statistico, economico, storico o psicologico, trattando quindi soltanto un aspetto di questo fenomeno che invece spazia dall’economia alla cultura, dalla religione allo sport, dal commercio alla medicina alla voglia della scoperta enogastronomica. Si rimane quindi perplessi quando i nostri amministratori al commercio, alla cultura ragionano più nell’ottica di eventi che spesso hanno una più marcata connotazione di giusta aggregazione della comunità locale senza azzardare una più lungimirante azione turistica dell’evento.

Molteplici ed ammirevoli sono le iniziative che si svolgono a livello locale, anche con considerevole sforzo economico, ma che non analizzano le eventuali e possibili ricadute che l’evento potrebbe avere se fosse visto anche con un occhio di attenzione al viaggio.

Creato l’evento, anche se interessante e di grande appetibilità non è detto che automaticamente abbia una ricaduta conveniente sul territorio e sulle sue attività economico commerciali, bisogna essere capaci di trasferire il messaggio da una persona ad un’altra.

Comunicare significa farsi comprendere. E la cosa non è mai scontata. Per poter comunicare bisogna senza dubbio sapersi esprimere ma perché una comunicazione si realizzi occorre:

- conoscere il mittente;

- conoscere cosa vuole comunicare;

- conoscere il destinatario;

- usare appropriati veicoli di trasmissione;

- saper suscitare interesse;

-. informare esaurientemente;

- ascoltare e valutare le reazioni del destinatario;

- migliorare, se necessario, il contenuto dell’informazione trasmessa, usando differenti e più efficaci        mezzi di comunicazione se necessario;

-  suscitare interesse con altri stimoli;

- riascoltare e valutare di nuovo le reazioni del destinatario.

Per tutte queste considerazioni dobbiamo ricordare sempre che il destinatario del nostro messaggio è qualcuno al quale non interessa instaurare un colloquio con noi, a meno che non siamo noi a stimolarlo e ad interessarlo con appelli allettanti.

Considerato in continuo aumento il turismo internazionale viene da chiedersi come mai l’Italia Paese unico al mondo per le sue molteplici potenzialità turistiche sia in affanno.

Forse la risposta è da ricercare proprio nella mancanza o scoordinata comunicazione dovuta non tanto alla non capacità di trasmettere, ma piuttosto ad interessi particolari che mettono più in contesa che in rete.

Italia Paese da milioni di grandi eventi autoreferenziali!

Sarebbe più interessante che gli assessorati preposti, che gli addetti ai beni culturali e ambientali fossero più propensi a rendere  accessibili e fruibili e adeguatamente valorizzato un patrimonio che avi e storia ci hanno  lasciato in eredità.

 

Schianchi Mario

 

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Il MAIALE In CARTATO ex-libris e racconti

E’ con immenso piacere che voglio ricordare la presentazione di un libro che per presentarsi terra migliore non poteva trovare se non qui sulla pedemontana parmense, Felino.

I complimenti vanno sicuramente all’autore Gian Carlo Torre presente alla serata e all’assessore alla cultura del comune, Laccabue Fabrizio.

Essendo stato gentilmente invitato alla tavola rotonda di presentazione, deficitario di molte nozioni sulla storia del maiale dei suoi aneddoti riportati in modo scrupoloso su un libro che libro non è, cosa che posso affermare oggi che né ho presa visione, visione che consiglio a chi almeno una volta e quindi a tutti, non ha avuto attinenza con il porco o suoi derivati, sono andato volutamente fuori tema per esprimere un pensiero tutto mio che da quando mi interesso di turismo è quasi un ossessione.

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Ciato, Parma; ritornano gli svedesi.

Nei giorni scorsi ha fatto tappa all’agriturismo Ciato di Parma una nuova delegazione lappone, Svezia del Nord, per approfondire e studiare la promozione territoriale.

La delegazione dopo una breve visita alla città si è recata nel borgo del castello di Torrechiara per far visita all’Antica Cantina del Borgo, per carpire i segreti della vinificazione tradizionale e per acquistare quel tanto di nettare di Bacco possibile da portare in patria. Dopo un brindisi conviviale tutti a Ciato per un focus sulla promozione, al mattino successivo al Fabiola per vedere la lavorazione del Parmigiano. Ma perché gli svedesi si sono innamorati così di Ciato.

A prescindere dal loro dire……. e continuo diffondere in patria la voce che io sia un personaggio, credo lo si debba all’Italia; Paese della qualità e dei cibi buoni, genuini, belli e variegati; come lo sono i monumenti, il suo territorio, il clima, le sue molteplici coltivazioni, la storia, le tradizioni e a volte forse sì, anche le sue risorse umane.

Un mix non riproducibile su questo pianeta.

Eppure se andiamo a leggere i dati agroalimentari e turistici stiamo perdendo terreno.

L’export italiano food e wine è al 19%, mentre sale al 27% per la Germania e al 25% per la Francia. C’è da interrogarsi!

Se da un lato i medi e piccoli produttori continuano a sfornare “must” di indiscussa qualità, i nostri grandi centri di distribuzione continuano a litigarsi aree del nostro territorio mentre McDonald, Starbucks, Lidl e Correfour invadono l’Europa.

Forse a noi basterebbe poco per migliorare la situazione, magari andando a recuperare una percentuale del falso mede in Italy.

Ma non può essere compito dei piccoli e medi produttori, e già sufficiente che loro incentivino il turismo enogastronomico e promuovano il prodotto come fanno i soci delle 156 “strade dei vini e sapori”; la commercializzazione del prodotto spetta ad altri che straparlano di sinergie ma hanno le reti bucate.

Un esempio c’è vicino a noi: Il Trentino Cooperativo e il MKT Territoriale che sta mettendo in essere la Valle d’Aosta. Ma l’Italia in generale sembra incapace anche di copiare.

Già….. sono valli lontane!

 

Schianchi Mario

 

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P.I.L. o stile di vita?

Riporto il mio interevento come presidente del percorso enogastronomico "Strada del Prosciutto e del Vino dei Colli di Parma" alla XXII fiera del tartufo di Fragno.

Schianchi Mario.

Ringraziamenti.

 

Innamorato di Calestano, della sua fiera.

 

Valorizzazione è reddito per un territorio da un prodotto riproducibile senza depauperare, al pari del vino, dell’olio….

 

Il tartufo, un prodotto che a pieno titolo entra nell’ economia sostenibile, un modello di sviluppo che recupera ed integra i concetti dell'economia tradizionale e dell'ecologia, seguendo i principi della vocazionalità e dei talenti.

L'Economia sostenibile, si fonda sulla capacità del sistema Terra, di ripristinare in un certo periodo le stesse energie utilizzate, un modo di agire che contribuisce a salvaguardare la società e conservare l'ambiente per le generazioni future.

L’economia finanziaria, quella perseguita negli ultimi decenni è una ricchezza fittizia che ha determinato un impoverimento del patrimonio ambientale originario attraverso la sua monetizzazione. Tale accumulazione viene definita (PIL) Prodotto Interno Lordo che viene visto quale indice del benessere di una nazione.

Ancora oggi molti amministratori occidentali vantano di avere aumentato il PIL del loro comune di avere raddoppiato, triplicato il numero degli abitanti senza rendersi conto del rovescio della medaglia, a meno che non sia in mala fede e celino un interesse personale come purtroppo spesso oggi la stampa enuncia, e tutto ciò comporta una spesa continua per adeguare le strutture che servono alla vita del territorio, rifiuti, scuole, rete viaria, casa; nuova e indiscriminata cementificazione, ricordiamoci che siamo fra i paesi più cementificati, e quindi continua energia, che il nostro pianeta non sempre riesce a riprodurre, non tralasciando il problema di spostamento di grandi masse di popolazione con le conseguenze che ben tutti conosciamo.

 

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Strade dei vini e dei sapori

A ragione da vendere il ministro dell’agricoltura Catania sulla necessità di sostenere la cucina italiana all’estero, quale promozione dell’agroalimentare mede in Italy, ma non dovremmo nemmeno sottovalutare quel che è la ristorazione locale quando sono gli stranieri in Italia.

La ristorazione nel nostro paese come già avevo avuto modo di sottolineare in una news sul nostro sito del 27 giugno “Parma: cucina a rischio” non sempre esalta la nostra tradizione e le nostre produzioni tipiche ed anche questo non è un fattore da sottovalutare. Troppo spesso nelle città turistiche la ristorazione locale, utilizzando maestranze non autoctone e spesso cercando di fare concorrenza sul prezzo non esprime al massimo il territorio. Con legge 268/99 lo stato promuove i percorsi enogastronomici:

Art. 5 - Applicazione della legge
1. Le disposizioni della presente legge si applicano anche per la realizzazione delle 'strade' finalizzate alla valorizzazione, anche congiunta, di altre produzioni di qualità, con particolare riguardo all'olio d'oliva ed in genere ai prodotti tipici
.

dando la possibilità ai turisti di addentrarsi, di immergersi, di conoscere quelli che potremmo definire i must, le eccellenze del nostro agroalimentare, una legge semplice di pochi articoli che trovò inizialmente grande fervore almeno in Emilia-Romagna.

Probabilmente il calo di entusiasmo e da ricercare nelle vicissitudini di ICE ENIT, il mancato rifinanziamento, la non chiara sottoscrizione dei dettami di cooperazione pubblico/privato, ma ciò non esclude che si trattava di un buon e lungimirante progetto che andava a sostegno non solo del turismo ma di tutta una economia che è alla base del nostro prodotto agroalimentare e di tutto quanto gli gravita attorno. Una sinergia quella delle “strade” che una politica più attenta ed oculata dovrebbe immediatamente prendere in mano, valutato anche l’attuale momento di crisi e considerato che una volta avviata con regole certe e chiare si autofinanzia con l’apporto di quei soggetti che hanno capito e superato il concetto di concorrenza interna.

Lettere come quella che riporto “Hi Mario and Laura. We had “Pappardelle al ragu di prosciutto” for dinner. That was very delicious!. My wife wants to try to cook it in Japan. Do you know any Web site which introduces how to cook? Or, you can teach me in Italiano. Non sono solo di gratificazione personale, ma promozione del prodotto italiano di cui tutti dovremmo esserne fieri.

 

Schianchi Mario *Agriturismo Ciato*

 

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Magica terra

Riscoprire se stessi, ritrovare il silenzio, liberare la mente, conoscere nuova gente: tutto questo grazie ad una lenta passeggiata in mezzo alla natura. Lo sanno bene gli amanti del trekking e dell’hiking, che amano trascorrere il loro tempo libero facendo lunghe passeggiate, in una terra dove non mancano castelli e borghi, rocche e pievi, abbazie e chiese in un panorama di dolci pendii e vallate ineguagliabili, forgiate dalla natura e addomesticate dall’uomo, dove convivono paesaggi rurali affiancati da scenari di grande prestigio agroalimentare; carraie, boschi, fossati e opifici che ben testimoniano l’opera geniale dei valligiani. Siamo all’agriturismo Ciato sulla dolce pedemontana parmense, sotto lo sguardo amoroso del maniero di Torrecchiara, castello voluto dal Pier Maria Rossi per l’amata Bianca Pellegrini di Arluno quale dimora estiva. Qui, tradizione, arte e  natura si sposano con l’esaltante enogastronomia amata in tutto il mondo. Se l’Italia è la patria del gusto, la provincia di Parma è la meta ideale di chi ama quel magico connubio sinonimo del “buon vivere”: cibi genuini ed esclusivi, tradizione, arte e ambiente. E proprio in questo periodo oltre soddisfare il palato dall’aia di Ciato si soddisfa la vista; rivolgendo lo sguardo a sud proprio intorno al castello una tavolozza di suggestive tonalità di colori delinea le prime colline dove da poco è finita la vendemmia e dalle cantine esce un inebriante aroma di mosto.  Un momento magico per questo lembo di terra, dove le cucine sprigionano gli aromi dei primi prodotti autunnali e l’aria tersa trasporta i profumi dell’Appennino, del prosciutto e del formaggio parmigiano;  fiori all’occhiello della gastronomia italiana. Secoli di storia: già Catone il Censore nel 184 a.c., Strabone e Polibio parlano di allevamenti di suini e di cosce messe sotto sale, ed il Boccacio nel 1351 nel paese del Bengodi “ Et eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli e cuocerli in brodo di capponi, e poi li gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n'aveva”

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Even Robert from Cologne like Ciato

L’agriturismo Ciato è sempre più internazionale e sempre più numerosi gli stranieri che ci raggiungono per conoscere la nostra storia e la storia dei prodotti di Parma, ringraziamo Robert (Colonia Germania) e Akiyoshi Samizo (Giappone) che dopo il loro soggiorno ci hanno inviato le foto e dato l’autorizzazione a pubblicarle sul nostro sito web.

 

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fiera nazionale del tartufo

Hai nastri di partenza, patrocinata dalla strada del prosciutto, la XXII fiera nazionale del tartufo nero di Fragno. Quattro fine settimana di gusto per scoprire la ValBaganza e le bellezze di Calestano. L'abitato del Capoluogo è situato in prossimità del Torrente Baganza, ed è distante 31 Km da Parma. Il territorio di Calestano fu abitato in epoca preistorica, come attestano manufatti in selce rinvenuti nella zona. L'origine del borgo risale tuttavia al Medioevo, periodo in cui l'abitato era sottoposto alla giurisdizione dei Fieschi. Il feudo di Calestano appartenne alla famiglia Fieschi sino ai primi decenni del XVII secolo quando fu venduto ai Tarasconi. Fu definitivamente soppresso in epoca Napoleonica. Alla signoria dei Fieschi risale un'importante raccolta di "ordinamenti", nota come "statuti calestanesi"; le "leggi Fiesche" di Calestano abbracciano un periodo assai ampio compreso tra il tardo Medioevo e il 1650, anno in cui il feudo fu venduto al conte Camillo Tarasconi. Ad avvalorare l'origine medioevale del borgo è la struttura urbanistica di Calestano, di tipo direzionato, incentrata su di un edificio emergente ora scomparso. La vecchia strada maestra di Calestano corrisponde all'attuale via B.go Manone sulla quale prospettano numerosi fabbricati di età medievale. Il patrimonio architettonico di Calestano è caratterizzato da una notevole varietà di tipologie. Nell'estremità superiore del borgo prevalgono le case a schiera d'origine medievale, mentre in quella inferiore si incontrano spaziose corti murarie delimitate da ampi portali d'ingresso. Da anni a Calestano, in autunno, si svolge la fiera del Tuber Uncinatum essendo, a detta delle genti, la frazione di Fragno una delle più produttrici di tartufo dell’Appennino parmense. Per chi soggiorna all’agriturismo Ciato, Calestano è raggiungibile oltre che dalla strada provinciale dalla comunale Langhirano Fragno Calestano ricca di punti panoramici in cui nelle belle giornate è visibile gran parte della pianura padana.

Consigli per l’uso del tartufo

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Salone del camper

PARMA: CITTA’ D’ARTE
Arriva l’autunno e con il ricordo del mare e del monte si ritorna a scoprire le città per una vacanza breve, magari per fare rifornimento anche di qualche prelibatezza culinaria la dove il prodotto ha i propri natali e Parma in questo periodo offre un opportunità in più; il salone del camper. Parma, notissima oggi soprattutto per le sue vicissitudini politiche, il primo sindaco in Italia del movimento 5 stelle la clamorosa sconfitta dei “rossi” che più che rossi emiliani sembrano rossi sbiaditi. Ma la storia di Parma che ha origini lontane a ben visto altro. Colonia romana dal 185 a.C., Parma raggiunge la sua massima espansione in età  imperiale, ottenendo nel I secolo d.C. il titolo di “Julia”, per la fedeltà  dimostrata verso Roma. Chrysopoli (citta d’oro) sotto Teodorico (553-568), periodo Bizzantino. Nel 568, i Longobardi occuparono circa un terzo della superficie abitata, trasformando Parma in un centro militare e amministrativo con l’insediamento di un duca.
La città  divenne libero comune nel XII secolo; nel 1513 venne annessa allo Stato della Chiesa; nel 1545 Papa Paolo III creò il Ducato di Parma e Piacenza, destinandolo a suo figlio Pier Luigi Farnese, i cui discendenti lo governarono fino al 1731. In questo periodo Parma conobbe una particolare fama per la sua scuola di pittura, con artisti come Correggio e Parmigianino.
Nel 1748 il ducato passò alla famiglia spagnola dei Borbone: è uno dei periodi di maggior splendore, in cui la città  viene arricchita di  eleganti architetture neoclassiche e di importanti istituzioni quali
la Biblioteca Palatina.
L’11 aprile 1814 il trattato di Fontainebleau, seguito all’abdicazione di Napoleone, pone il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sotto la protezione dell’Austria. Maria Luigia d’Austria regge le sorti del Ducato fino al 1847, quando esso viene riassegnato ai Borbone.
Nel 1860 tramite plebiscito il ducato passa al Regno di Sardegna, e quindi al Regno d’Italia.

Da non perdere:

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.. e dopo TripAdvaiso un altro regalo...

regalo quanto mai gradito da Sergei Gamalei

"Ciao il mio amico Mario! molto felice che non dimenticare biker russo dalla Francia)
Permettetemi di ringraziare ancora una volta tu e la tua famiglia estesa per tale attenzione e buon vino sulla vostra vacanza che ho visitato.
Vostra casa e la vostra famiglia un posto meraviglioso da visitare e fermare i motociclisti dall'Europa e Russia, sarà raccontare tutti i miei amici su di esso e se qualcuno vuole venire a farvi visita, sarà solo troppo felice, naturalmente io sono sempre con i miei amici verrà a farvi visita. Buona fortuna il mio Amico Mario in tutte le tue azioni!"

 

 

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Reiki

Il Reiki, secondo i suoi sostenitori, è una pratica spirituale usata come forma terapeutica alternativa per il trattamento di malanni fisici, emozionali e mentali. Secondo la tradizione fu Mikao Usui, nato in Giappone nel 1865, a sviluppare la pratica del Reiki affermando di avere ricevuto l'abilità di curare dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul Monte Kurama. I praticanti di Reiki usano infatti un tecnica analoga alla "imposizione delle mani", che, affermano, canalizza le energie terapeutiche. Nell'aprile del 1922, Usui andò a Tokyo dove fondò il primo Reiki Ryoho Gakkai, un gruppo di cento persone che si incontravano periodicamente per mettere in pratica il Reiki. Il nome Reiki deriva dalla pronuncia di due caratteri giapponesi che descrivono l'energia in sè: ' rei' (significante 'l'aldilà' o 'spirituale') e ki (in cinese qi, qui nel significato di 'energia' o 'forza vitale').

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raduno suzuki demoride tour

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A Ciato si spengono i motori delle Suzuki

Dopo giorni di preparativi e tre giorni di intensa manifestazione ieri 22/07/ ha chiuso il dodicesimo demoride tour e il raduno del club dello I.O.C.I. per festeggiare il decimo anno della fondazione. Diversi i motociclisti provenienti dall’estero che superano le presenze italiane, forse San Pietroburgo la località più lontana è prima ad arrivare. E’ stata anche l’occasione per conoscere il nuovo direttore Italia insediatosi solo da pochi giorni e alla sua prima uscita ufficiale.

Noi abbiamo cercato di dare la nostra disponibilità alla riuscita dell’evento e colto l’opportunità per fare conoscere il territorio e le sue produzioni.

Diverse le motociclette che si potevano provare o ammirare come la Suzuki da corsa messa in mostra dall’officina Boselli di Parma a cui vanno anche i nostri ringraziamenti, come allo stand allestito da Mario di Roma con la Hayabusa, fra le moto più veloci del mondo.

Dire che la maggioranza degli ospiti sono stati squisiti è forse dire poco, qui diventa difficile ricordarli tutti, nomi che hanno poca assonanza con la nostra lingua e quindi gli accomuniamo tutti in un grande grazie, da ricordare il trio Riccardo, Lorenzo e la sorella Sofia, gli animatori del demoride tour e di conseguenza ribattezzati Demo Ride e Tour.

Non ci sarebbe stato il riscontro che la manifestazione ha avuto se a fianco dell’agriturismo Ciato non avessimo avuto i fratelli Luca e Andrea Ilari della Ilari cav. Alberto, Roberto, il papà e la signora Silvia per il Birrificio di Langhirano e la Cantina Lamoretti a cui va il nostro grazie.

 

 

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Parma: si scaldano i motori nell?aia di Ciato.

Il “Suzuki Demo Ride Tour” ha appena terminato la sua tappa romana e la prossima settimana sarà a Parma dove i centauri parmigiani e non solo avranno la possibilità di ammirare le super sportive della gamma GSX-R e provare moltissimi modelli della casa giapponese come la V-Strom 650 Abs, la GSR750 Abs, il maxiscooter Burgman nelle motorizzazioni 400 e 650A, la Bandit 650 SA, la GSX 650 F, la GSX 1250 FA, la Gladius 650, la Van Van 125, fino alla custom Intruder M800, C800, M1800R.

Perché a Parma anche Suzuki come altre case motociclistiche hanno scelto l’agriturismo Ciato.

Semplicemente perché è attrezzato e posto in una posizione strategica, nell’anfiteatro naturale dell’Appennino tosco emiliano, quale posto di partenza e arrivo per godere tutte le strade panoramiche che attraversano montagne che poco hanno da invidiare alle Alpi, pieno di scenari non solo paesaggistici, ma anche storici, culturali ed enogastronomici.
Per prenotare il test ride bisogna iscriversi direttamente sul sito internet suzukitour.it, ma Suzuki offre di più ai suoi estimatori pubblico con il suo staff tecnico a disposizione per conoscere direttamente tutte le caratteristiche specifiche delle moto spiegate dai tecnici Suzuki. Grande attenzione anche all’importanza di una guida responsabile, del rispetto dei limiti di velocità, mentre si parlerà anche dell’abbigliamento protettivo più appropriato affinché sicurezza e divertimento siano garantite al 100 per cento.
 

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la notte rosa

La Notte Rosa è un evento unico, irripetibile altrove: tutto il sistema dell'accoglienza e dell'ospitalità si mette in gioco per offrire una notte indimenticabile e un'immagine autentica della Riviera, viva, positiva e dinamica. La Notte Rosa è la grande festa dell'estate in Riviera. Tutta la costa si tinge di rosa, dal tramonto all'alba i 110 chilometri della Riviera Adriatica dell'Emilia Romagna. E sul lido di Pomposa “Sapori da mare” festeggia la notte con La Lunga Magnà-Food Street on the Beach: maxitavolata ‘in rosa’ di oltre 200 metri e per attendere che la luce sconfigga le tenebre la Jazz&Food a tutta Birra.

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Notte di S. Giovanni; tradizioni della pedemontana parmense all?agriturismo Ciato

Oggi, San Giovanni, l’agriturismo Ciato, vuole ricordare ai giovani agricoltori e non, alcune tradizioni senza senso e senza età, usanze tramandate nel tempo, che nascondono verità labili ed eteree come la schiuma del malvasia con la quale questa notte abbiamo brindato sino a che la luce ha vinto sulle tenebre in questa magica notte parmigiana.

-L’uomo del contado nella sua straordinaria saggezza nella celestiale notte cosmica usava interpretare il volo delle lucciole. Ne definiva le fortune o le sfortune dell’anno agricolo affidandosi alla cabala della natura a seconda della loro baluginante danza. Se le lucciole volavano basse rasentando i fossi si prevedeva un estate siccitosa e canicolare, se il volo era alto e rasentava i rami delle siepi e degli alberi l’estate si prevedeva fresca e piovosa. Per prevedere ancora di più l’andamento dell’anno meteorologico si ricorreva a 12 fette di cipolla posate per tutta la notte sul davanzale della finestra, e questa mattina, 24 giugno, le fette più intrise dalla prodigiosa rosada ed San Svan indicano i mesi più piovosi dell’anno.-

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S. Giovanni a Ciato "solstizio d'estate"

Da: Riti, arcani sortilegi, stregonerie, vecchie usanze, antiche tradizioni, genuini "mangiari" e evnerande ricette della magica notte di S. Giovanni.

edito da; "Centro della memoria delle tradizioni Parmigiane; circolo culturale Giovannino Guareschi" presentato a Ciato il 23 giugno 2000.

in foto i passaggi per il tradizionale tortello di erbette.

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Academmia Barilla: Primo Forum sulla Cucina Italiana nel Mondo

Oggi 15 giugno in Academia Barilla (Parma) il primo Forum sulla Cucina Italiana nel Mondo.L’evento Sostenuto da Academia Barilla, è stato organizzato grazie a Itchefs-Gvci e realizzato con la collaborazione di Apt Emilia Romagna, Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna, Ferrarelle, Grana Padano, Pentole Agnelli e Terre del Sole.

L’APT servizi regionale ha scelto la “Strada del prosciutto e dei vini dei Colli di Parma” per proporre le prelibatezze della nostra Regione.

Gli ambasciatori della cucina italiana provenienti da oltre 30 Paesi diversi riuniti per discutere sul futuro e le potenzialità della cucina italiana nel mondo hanno così degustato:

Torta salata alla spalla cotta di S. Secondo

Tortino di ricotta e verdure di stagione dell'orto di Ciato

Degustazione salumi: Prosciutto Parma, (stagionatura 20 mesi) Salame Felino, (stagionatura 90 giorni) Coppa Parma, Mortadella classica Bologna.

Tortelli di erbette di casa Ciato passati in burro Val Parma e nevicati di Parmigiano-Reggiano (27 mesi)

Degustazione di Formaggi: Scaglie di Parmigiano Reggiano, (24 mesi) Provolone Valpadana, Pecorino delle fosse di Sogliano, con confetture dell’agriturismo Ciato e miele dei colli, Squaquerone con spicchi di piada Romagnola.

Misticanza fiorita di verdure dell'orto di Ciato

Crostate di marmellata di pomodoro verde dell'agriturismo Ciato.

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Domenica 20 si pranza a Ciato

Pranzo a Ciato

Menù di domenica 20/05/2012

Antipasto:

Tortino di ricotta e verdure di stagione con crema di Parmigiano Reggiano.

Strudel dell’orto di casa Ciato

Primo piatto

Bauletti di crespelle al crudo di Parma e provolone gratinati.

Secondo Piatto

Salumi misti con bocconcini di torta fritta (spalla cotta, pancetta, crudo di Parma, coppa piacentina, salame Felino)

Dolci

Fantasie di torte della casa.

Vini

rosso e bianco dei colli

Acqua e caffè

Pane dai grani coltivati in azienda

€. 32.00

Prenotazione obbligatoria.

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Enzo Braschi

Ieri 1 maggio intera giornata di meditazione con E. Braschi

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Agriturismo Ciato, Fiere di Parma, CIBUS.

Visto l’ottimo successo ottenuto in questa giornata di Pasqua, si replica in occasione di CIBUS, rassegna internazionale della alimentazione, con un menù a tema per fare conoscere, ma soprattutto assaporare il nostro territorio e la sua cucina.

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Men? di Pasqua , sono definiti.

“Pasqua 2012”

Menù valido da venerdì 6 Aprile a Lunedì 9 Aprile

 

Antipasti (€. 10,00)

Degustazione di salumi tipici, sott’aceto e sott’olio con torta fritta

Tortino di ricotta e verdure di stagione con crema di parmigiano

Primi Piatti ( €. 9,00)

Tagliatelle casarecce con ragù di  salsiccia fresca

Tortelli al burro fuso e parmigiano

Risotto al Malvasia mantecato con burro alle erbe aromatiche

Bauletti di crespelle al prosciutto e provolone, gratinati

Secondi piatti ( €. 12,00)

Grigliata mista di carne (Salsiccia – Pancetta – Costine – Lombo)

Agnello impanato e fritto

Arrosto di agnello

Contorni (€. 4,00)

Verdure fresche di stagione

Verdure gratinate

Dessert (€. 6,00)

Torta della nonna

Crem-caramel

Ciambella con vino dolce

Crostata di marmellata

Menù degustazione €. 37,00 (bevande escluse)

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