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Il MAIALE In CARTATO ex-libris e racconti

E’ con immenso piacere che voglio ricordare la presentazione di un libro che per presentarsi terra migliore non poteva trovare se non qui sulla pedemontana parmense, Felino.

I complimenti vanno sicuramente all’autore Gian Carlo Torre presente alla serata e all’assessore alla cultura del comune, Laccabue Fabrizio.

Essendo stato gentilmente invitato alla tavola rotonda di presentazione, deficitario di molte nozioni sulla storia del maiale dei suoi aneddoti riportati in modo scrupoloso su un libro che libro non è, cosa che posso affermare oggi che né ho presa visione, visione che consiglio a chi almeno una volta e quindi a tutti, non ha avuto attinenza con il porco o suoi derivati, sono andato volutamente fuori tema per esprimere un pensiero tutto mio che da quando mi interesso di turismo è quasi un ossessione.

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Agriturismo Ciato; conoscere Parma

E’ arrivato novembre gli agricoltori più previdenti hanno già messo a dimora, aglio cipolle precoci e pisello. In cantina si da spazio al vino novello, arrivano i primi freddi  e davanti allo scopiettar del ceppo non ve nulla di meglio di quattro castagne saltate in padella accompagnate da una “foietà ed vén nov” che nel classico idioma parmigiano significa un quartino di vino novello… e prendersi qualche minuto per scoprire da dove veniamo.

Fra i triumviri parmensi spicca Marco Emilio Lepido. Membro di una delle massime casate senatorie, due volte console, fondatore di Reggio (donde Regium Lepidi), fondatore sul versante tirrenico dell'Appennino del porto di Luni, questo politico di razza fu il grande colonizzatore della Padania emiliana. Lepido, infatti, oltre a creare quattro città (Parma, Modena, Reggio, Luni), costruì anche la Via Emilia che nei secoli avrebbe rappresentato l'asse viario fondamentale e la Parma-Luni congiungente la pianura al mare. Sempre Lepido presiedette la commissione decemvirale del 173 che distribuì altre terre a migliaia di  cittadini romani e alleati nei territori fra Modena e Fidenza.
Indubbiamente Marco Emilio Lepido può essere considerato il vero fondatore di Parma.

Antecedente all’insediamento romano probabilmente a monte dell’attuale pedemontana vi erano i liguri e gli etruschi anche se recenti scavi segnalano la presenza di insediamenti del paleolitico inferiore. Leggendo qua e la viene quasi da ridere nel pensare al teleriscaldamento che si vuole oggi mettere in essere  in quanto si legge: “Nel 45 Ottaviano Augusto, primo imperatore dei Romani, la ricostruì poco più a ovest verso il torrente riaggregando al suo interno anche le zone, meno abbienti, edificate in epoca repubblicana attribuendole il titolo (e il grado municipale) Colonia Julia - Augusta Parmensis. La riedificazione ripropose il Foro quale centro urbano, corrispondente, in larga parte, all'attuale Piazza Garibaldi ancor oggi cuore della città. Il reticolo di strade che delimitava gli isolati di quell'epoca è tuttora chiaramente visibile. Per questioni di salubrità, la città si espanse in particolare verso sud mentre la massima espansione verso nord corrispondeva alla fine dell'attuale strada Cavour. Vennero inoltre edificati, a sud il teatro (ubicato vicino a barriera Farini, di fronte alla Chiesa S. Uldarico) e ad est l'anfiteatro (area tra Convitto Maria Luigia, palazzo Marchi), le terme (palazzo dell’Università), la basilica fuori dalle mura (piazza Duomo) a dimostrazione dell'elevato raggiungimento di ricchezza e prestigio ottenuto dalla città. Oltre all'acquedotto, la città fu dotata di una rete idrica sotterranea e le abitazioni riscaldate con tubi sotto i pavimenti in cui scorreva acqua calda.”

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Viaggio in un agriturismo di Parma.

Avete poco tempo per concedervi un viaggio? O durante i vostri soggiorni amate organizzare delle piccole gite per esplorare i dintorni? Scegliendo l’agriturismo Ciato a Parma è possibile, anche solo per un paio di giorni senza perdere le bellezze più importanti del luogo.
Parma, un vero gioiello, piccola ma incredibilmente affascinante. Le sue atmosfere eleganti e vivaci modernità e antico sanno convivere e vi sapranno incantare. E poi potrete gustare un ottima enogastronomia. Tanta storia, ed ancora chiese monumenti, teatri, musei e il giardino del Ducato. Un avventura alla scoperta della storia e delle bellezze dei luoghi da vivere anche in bicicletta, che potete noleggiare anche in loco http://www.infomobility.pr.it/index.php?id=96&page=default&lang=it&sezione=elenco_giallo_block.  
Se invece volete rimanere sulle colline, non c’è che il problema della scelta o affogarvi fra i must di questo territorio: formaggio, salumi e vino o deliziarvi visitando le dimore dei Rossi “castelli del Ducato”. Ciato è a Panocchia nella prima periferia di Parma; paese in cui all’inizio del secolo diverse ciminiere per la trasformazione del pomodoro, come recitava la gazzetta locale si: “fabricavan milioni di lire”.

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Assemblea annuale della "Strada Del Prosciutto" il discorso che terr? questa sera.

Questo nostro incontro ha un importanza che supera tutti i precedenti e che mi induce a sentire e vivere insieme a voi e per voi e agli operatori di questo nostro territorio, la volontà di riscatto, di ripresa, di rinnovamento e di ricostruzione per salvaguardare un patrimonio creato dalle passate generazioni e di migliorarlo per le future.

E’ vero, la crisi che stiamo vivendo porta tristezza, sconforto, risentimenti, avversioni e divisioni, ma non è solo questione di crisi, spesso e mancanza di intenti e di volontà.

Tutto ciò può portare a decisioni affrettate e disperate o quantomeno avventate.

Ma la storia ci insegna che questa terra non si rassegna facilmente e se qualcuno pensa di farci perdere la nostra identità per questioni di copertina ha sbagliato e sbaglia, perché noi siamo inscindibili dalle nostre aziende, dalle nostre botteghe, dalle nostre attività e nessuno può pensare di distaccarci dall’animo anche se sopito dei nostri mestieri, e se chi opera non ha nell’animo l’alito del territorio è corpo estraneo.

La nostra non è una campagna di poltrone, ma una battaglia di identità, si, identità di un territorio che abbiamo l’obbligo di salvaguardare e soprattutto di promuovere al di la e al di sopra di ogni ideologia, perche è un territorio che non ha eguali né in patria né nel mondo.

Sono dodici anni che siamo assieme e quando ci è stato permesso, quando ci hanno consentito di occupare quegli spazi che oggi per voi mi sento di rivendicare la “strada” ha avuto e portato i meritati riscontri, non ebbe difficoltà il censis a classificarci terzi su 156 strade riconosciute a livello nazionale, non ebbero difficoltà le città del vino a riconoscere la nostra segreteria una delle più efficienti a livello nazionale.

Per me presidente era in quegli anni impossibile partecipare a tutti i convegni e congressi in cui venivamo richiesti, fummo motivo di studio per la Bocconi di Milano e per l’estero e per alcuni lo siamo ancora.

Non è tempo di apologie né di voltarsi indietro ma di guardare all’avvenire.

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Ciato, Parma; ritornano gli svedesi.

Nei giorni scorsi ha fatto tappa all’agriturismo Ciato di Parma una nuova delegazione lappone, Svezia del Nord, per approfondire e studiare la promozione territoriale.

La delegazione dopo una breve visita alla città si è recata nel borgo del castello di Torrechiara per far visita all’Antica Cantina del Borgo, per carpire i segreti della vinificazione tradizionale e per acquistare quel tanto di nettare di Bacco possibile da portare in patria. Dopo un brindisi conviviale tutti a Ciato per un focus sulla promozione, al mattino successivo al Fabiola per vedere la lavorazione del Parmigiano. Ma perché gli svedesi si sono innamorati così di Ciato.

A prescindere dal loro dire……. e continuo diffondere in patria la voce che io sia un personaggio, credo lo si debba all’Italia; Paese della qualità e dei cibi buoni, genuini, belli e variegati; come lo sono i monumenti, il suo territorio, il clima, le sue molteplici coltivazioni, la storia, le tradizioni e a volte forse sì, anche le sue risorse umane.

Un mix non riproducibile su questo pianeta.

Eppure se andiamo a leggere i dati agroalimentari e turistici stiamo perdendo terreno.

L’export italiano food e wine è al 19%, mentre sale al 27% per la Germania e al 25% per la Francia. C’è da interrogarsi!

Se da un lato i medi e piccoli produttori continuano a sfornare “must” di indiscussa qualità, i nostri grandi centri di distribuzione continuano a litigarsi aree del nostro territorio mentre McDonald, Starbucks, Lidl e Correfour invadono l’Europa.

Forse a noi basterebbe poco per migliorare la situazione, magari andando a recuperare una percentuale del falso mede in Italy.

Ma non può essere compito dei piccoli e medi produttori, e già sufficiente che loro incentivino il turismo enogastronomico e promuovano il prodotto come fanno i soci delle 156 “strade dei vini e sapori”; la commercializzazione del prodotto spetta ad altri che straparlano di sinergie ma hanno le reti bucate.

Un esempio c’è vicino a noi: Il Trentino Cooperativo e il MKT Territoriale che sta mettendo in essere la Valle d’Aosta. Ma l’Italia in generale sembra incapace anche di copiare.

Già….. sono valli lontane!

 

Schianchi Mario

 

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Parma, agriturismo Ciato: piacere di conoscerla.

Quella che proponiamo oggi è un uscita per gli amanti della natura, in auto raggiungiamo Riana di Monchio delle corti, suggestivo borgo animato da 25 abitanti posto a 1030 msl. Siamo in val Bratica, una delle valli più recondite e selvagge; da qui è possibile affrontare la salita per la cima del monte Navet, 1655msl, un balcone naturale che offre la possibilità di vedere l’aquila reale esempio forse unico nel nostro Appennino. Lasciando Riana e ripassando dal capoluogo è possibile raggiungere più a sud Rigoso e il suo Lago Verde situato nella Val Cedra, un lago di origine tettonico-glaciale.  Il lago è incassato tra il Monte del Lago, il Monte Torricella ed il Monte Bragalata. Presenta sponde alterate dall’uso a scopi idroelettrici al quale è destinato. Attorno al Lago Verde è interessante la presenza di esemplari di Abete bianco, ormai sempre più raro. La quasi scomparsa di questa specie è da mettere in rapporto, oltre che con mutamenti climatici, anche con l’intervento selettivo umano e con altre caratteristiche proprie delle specie di conifere. Nella zona spuntano spontanei Tassi e rari esemplari di Rododendro tipico delle alte vallate alpine. Nella stagione estiva nel lago spunta il trifoglio d’acqua. Un paesaggio avvolgente; il fascino delle praterie, elevazioni rocciose e la seduzione del bosco, tappa del CAI sul sentiero Prato Spilla Lago Ballano. Siamo nei pressi del Passo Lagastrello, presso il passo sorgeva l'Ospedale dei Linari, sorto in epoca medievale e retto dall'Ordine dei Cavalieri d'Altopascio; ne resta qualche traccia nel versante toscano. Anticamente il valico era utilizzato per i commerci e i pellegrinaggi verso Roma e Lucca. La montagna che sovrasta il passo si chiama Monte Malpasso, forse dal latino Malus Passus, ad indicare un accesso difficile al valico attraversato in epoca romana dalla strada delle cento miglia, di cui abbiamo già avuto modo di parlare, che collegava Parma a Luni e si presume passasse dal nostro agriturismo. Grande fu l'importanza di tale strada anche in epoca longobarda essendo per decenni l'unica via sicura tra la pianura padana e la Toscana. Al rientro si consiglia la strada della Valcieca: Rigoso, Aneta, Valcieca, Nirone, Vairo, possedimento della famiglia Basetti; oggi esiste ancora la casa nobile in cui si dice soggiornò il Giuseppe Garibaldi, di proprietà della famiglia Sala imparentata con una erede.

 

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Shoma

E’ arrivata fresca fresca dal Giappone l’immagine del piccolo “grande” Shoma, nostro simpaticissimo ospite di cui già parlammo nel nostro post “strade dei vini e dei sapori

Con il permesso dei genitori la pubblichiamo volentieri e con orgoglio, perché proprio come avevamo annunciato anche un piccolo agriturismo come Ciato può essere motore di promozione delle produzioni e tradizioni locali. Un ricordo indelebile che Shoma si e portato a casa e incita la mamma a riproporgli le pappardelle con ragù di prosciutto consumate presso il nostro agriturismo.

BUON APPETITO SHOMA! E tanti complimenti alla mamma che ha imparato a farle e cucinarle, un abbraccio anche al papà ed ai nonni.

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Turismo enogastronomico. Funziona; mi ci ficco!

Il turismo enogastronomico funziona, nel 2012, supera abbondantemente i cinque miliardi di fatturato collocandosi fra i turismi emergenti, una nuova formula di turismo culturale, e per coldiretti, un italiano su tre, ritiene il cibo fondamentale per il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. Sono ben 229 le denominazioni di origine riconosciute dalla Comunità Europea all’Italia e oltre 4600 le specialità tradizionali censite dalle regioni, 505 i vini ad origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (Igt), unico Paese al mondo a vantare un tale patrimonio. Oggi il cibo supera, sempre secondo l’indagine; musei 29%, shopping 16% e sport al 6%. Un segmento di turismo quello enogastronomico, che non si può sottacere e che può essere l’arma vincente per un rilancio complessivo del settore, oggi più che mai la competizione fra le destinazioni per le vacanze, va gioca sulla qualità dell’intera offerta turistica. E’ dimostrato che se ben progettato e gestito, può diventare una vera risorsa per l’economia e anche un motivo per rivivere spazi geografici reconditi. L’intuizione dovrebbe essere riconosciuta alle città del vino seguite a breve dai percorsi enogastronomici ed a quei legislatori che promulgarono la 268/99 dando una legislazione, ma come sovente accade in questo Paese “piatto ricco mi ci ficco”. Il fatto che tutti ci si ficchino di per se non è negativo, negativo può essere il fatto che ci si ficchi chi non ha le dovute competenze, chi non ha alle spalle una conoscenza e una tradizione, chi lo fa perché ritiene sia un momento in cui li si può attingere, chi lo fa in concorrenza al ribasso sulla qualità delle proposte.

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Conoscere Parma

L'autunno avanza, si sente odore di camino e il suo fumo si perde nell’aria tersa mescolandosi all’aroma delle prime caldarroste, buone quelle della nostra valle, meglio se accompagnate da un calice di malvasia; il colore delle foglie varia dal giallo oro al rosso vermiglio, per poi posarsi brune per nascondere porcini e tartufi. E' un’implosione vitale! Va colta!

E allora……..  voglio parlarvi di tre possibili escursioni a un tiro di schioppo dall’agriturismo Ciato.

Le nostre vallate; val Parma, val Baganza e val D’Enza sono piene di paeselli rannicchiati a fondo valle o abbarbicati in vetta alla montagna, spesso nomi a volte indicibili, luoghi minuscoli ma dall’apprezzabile patrimonio artistico culturale.

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P.I.L. o stile di vita? Le correzioni del prof. G. Vigan? Uni Bocconi

Riporto volentieri, smpre disponibile al dialogo e al confronto e a cogliere autorevoli suggerimenti le considerazioni del prof. G, Viagnò, grande maestro del Mkt territoriale, della Uni Bocconi di Milano

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P.I.L. o stile di vita?

Riporto il mio interevento come presidente del percorso enogastronomico "Strada del Prosciutto e del Vino dei Colli di Parma" alla XXII fiera del tartufo di Fragno.

Schianchi Mario.

Ringraziamenti.

 

Innamorato di Calestano, della sua fiera.

 

Valorizzazione è reddito per un territorio da un prodotto riproducibile senza depauperare, al pari del vino, dell’olio….

 

Il tartufo, un prodotto che a pieno titolo entra nell’ economia sostenibile, un modello di sviluppo che recupera ed integra i concetti dell'economia tradizionale e dell'ecologia, seguendo i principi della vocazionalità e dei talenti.

L'Economia sostenibile, si fonda sulla capacità del sistema Terra, di ripristinare in un certo periodo le stesse energie utilizzate, un modo di agire che contribuisce a salvaguardare la società e conservare l'ambiente per le generazioni future.

L’economia finanziaria, quella perseguita negli ultimi decenni è una ricchezza fittizia che ha determinato un impoverimento del patrimonio ambientale originario attraverso la sua monetizzazione. Tale accumulazione viene definita (PIL) Prodotto Interno Lordo che viene visto quale indice del benessere di una nazione.

Ancora oggi molti amministratori occidentali vantano di avere aumentato il PIL del loro comune di avere raddoppiato, triplicato il numero degli abitanti senza rendersi conto del rovescio della medaglia, a meno che non sia in mala fede e celino un interesse personale come purtroppo spesso oggi la stampa enuncia, e tutto ciò comporta una spesa continua per adeguare le strutture che servono alla vita del territorio, rifiuti, scuole, rete viaria, casa; nuova e indiscriminata cementificazione, ricordiamoci che siamo fra i paesi più cementificati, e quindi continua energia, che il nostro pianeta non sempre riesce a riprodurre, non tralasciando il problema di spostamento di grandi masse di popolazione con le conseguenze che ben tutti conosciamo.

 

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Strade dei vini e dei sapori

A ragione da vendere il ministro dell’agricoltura Catania sulla necessità di sostenere la cucina italiana all’estero, quale promozione dell’agroalimentare mede in Italy, ma non dovremmo nemmeno sottovalutare quel che è la ristorazione locale quando sono gli stranieri in Italia.

La ristorazione nel nostro paese come già avevo avuto modo di sottolineare in una news sul nostro sito del 27 giugno “Parma: cucina a rischio” non sempre esalta la nostra tradizione e le nostre produzioni tipiche ed anche questo non è un fattore da sottovalutare. Troppo spesso nelle città turistiche la ristorazione locale, utilizzando maestranze non autoctone e spesso cercando di fare concorrenza sul prezzo non esprime al massimo il territorio. Con legge 268/99 lo stato promuove i percorsi enogastronomici:

Art. 5 - Applicazione della legge
1. Le disposizioni della presente legge si applicano anche per la realizzazione delle 'strade' finalizzate alla valorizzazione, anche congiunta, di altre produzioni di qualità, con particolare riguardo all'olio d'oliva ed in genere ai prodotti tipici
.

dando la possibilità ai turisti di addentrarsi, di immergersi, di conoscere quelli che potremmo definire i must, le eccellenze del nostro agroalimentare, una legge semplice di pochi articoli che trovò inizialmente grande fervore almeno in Emilia-Romagna.

Probabilmente il calo di entusiasmo e da ricercare nelle vicissitudini di ICE ENIT, il mancato rifinanziamento, la non chiara sottoscrizione dei dettami di cooperazione pubblico/privato, ma ciò non esclude che si trattava di un buon e lungimirante progetto che andava a sostegno non solo del turismo ma di tutta una economia che è alla base del nostro prodotto agroalimentare e di tutto quanto gli gravita attorno. Una sinergia quella delle “strade” che una politica più attenta ed oculata dovrebbe immediatamente prendere in mano, valutato anche l’attuale momento di crisi e considerato che una volta avviata con regole certe e chiare si autofinanzia con l’apporto di quei soggetti che hanno capito e superato il concetto di concorrenza interna.

Lettere come quella che riporto “Hi Mario and Laura. We had “Pappardelle al ragu di prosciutto” for dinner. That was very delicious!. My wife wants to try to cook it in Japan. Do you know any Web site which introduces how to cook? Or, you can teach me in Italiano. Non sono solo di gratificazione personale, ma promozione del prodotto italiano di cui tutti dovremmo esserne fieri.

 

Schianchi Mario *Agriturismo Ciato*

 

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Magica terra

Riscoprire se stessi, ritrovare il silenzio, liberare la mente, conoscere nuova gente: tutto questo grazie ad una lenta passeggiata in mezzo alla natura. Lo sanno bene gli amanti del trekking e dell’hiking, che amano trascorrere il loro tempo libero facendo lunghe passeggiate, in una terra dove non mancano castelli e borghi, rocche e pievi, abbazie e chiese in un panorama di dolci pendii e vallate ineguagliabili, forgiate dalla natura e addomesticate dall’uomo, dove convivono paesaggi rurali affiancati da scenari di grande prestigio agroalimentare; carraie, boschi, fossati e opifici che ben testimoniano l’opera geniale dei valligiani. Siamo all’agriturismo Ciato sulla dolce pedemontana parmense, sotto lo sguardo amoroso del maniero di Torrecchiara, castello voluto dal Pier Maria Rossi per l’amata Bianca Pellegrini di Arluno quale dimora estiva. Qui, tradizione, arte e  natura si sposano con l’esaltante enogastronomia amata in tutto il mondo. Se l’Italia è la patria del gusto, la provincia di Parma è la meta ideale di chi ama quel magico connubio sinonimo del “buon vivere”: cibi genuini ed esclusivi, tradizione, arte e ambiente. E proprio in questo periodo oltre soddisfare il palato dall’aia di Ciato si soddisfa la vista; rivolgendo lo sguardo a sud proprio intorno al castello una tavolozza di suggestive tonalità di colori delinea le prime colline dove da poco è finita la vendemmia e dalle cantine esce un inebriante aroma di mosto.  Un momento magico per questo lembo di terra, dove le cucine sprigionano gli aromi dei primi prodotti autunnali e l’aria tersa trasporta i profumi dell’Appennino, del prosciutto e del formaggio parmigiano;  fiori all’occhiello della gastronomia italiana. Secoli di storia: già Catone il Censore nel 184 a.c., Strabone e Polibio parlano di allevamenti di suini e di cosce messe sotto sale, ed il Boccacio nel 1351 nel paese del Bengodi “ Et eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli e cuocerli in brodo di capponi, e poi li gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n'aveva”

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Even Robert from Cologne like Ciato

L’agriturismo Ciato è sempre più internazionale e sempre più numerosi gli stranieri che ci raggiungono per conoscere la nostra storia e la storia dei prodotti di Parma, ringraziamo Robert (Colonia Germania) e Akiyoshi Samizo (Giappone) che dopo il loro soggiorno ci hanno inviato le foto e dato l’autorizzazione a pubblicarle sul nostro sito web.

 

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fiera nazionale del tartufo

Hai nastri di partenza, patrocinata dalla strada del prosciutto, la XXII fiera nazionale del tartufo nero di Fragno. Quattro fine settimana di gusto per scoprire la ValBaganza e le bellezze di Calestano. L'abitato del Capoluogo è situato in prossimità del Torrente Baganza, ed è distante 31 Km da Parma. Il territorio di Calestano fu abitato in epoca preistorica, come attestano manufatti in selce rinvenuti nella zona. L'origine del borgo risale tuttavia al Medioevo, periodo in cui l'abitato era sottoposto alla giurisdizione dei Fieschi. Il feudo di Calestano appartenne alla famiglia Fieschi sino ai primi decenni del XVII secolo quando fu venduto ai Tarasconi. Fu definitivamente soppresso in epoca Napoleonica. Alla signoria dei Fieschi risale un'importante raccolta di "ordinamenti", nota come "statuti calestanesi"; le "leggi Fiesche" di Calestano abbracciano un periodo assai ampio compreso tra il tardo Medioevo e il 1650, anno in cui il feudo fu venduto al conte Camillo Tarasconi. Ad avvalorare l'origine medioevale del borgo è la struttura urbanistica di Calestano, di tipo direzionato, incentrata su di un edificio emergente ora scomparso. La vecchia strada maestra di Calestano corrisponde all'attuale via B.go Manone sulla quale prospettano numerosi fabbricati di età medievale. Il patrimonio architettonico di Calestano è caratterizzato da una notevole varietà di tipologie. Nell'estremità superiore del borgo prevalgono le case a schiera d'origine medievale, mentre in quella inferiore si incontrano spaziose corti murarie delimitate da ampi portali d'ingresso. Da anni a Calestano, in autunno, si svolge la fiera del Tuber Uncinatum essendo, a detta delle genti, la frazione di Fragno una delle più produttrici di tartufo dell’Appennino parmense. Per chi soggiorna all’agriturismo Ciato, Calestano è raggiungibile oltre che dalla strada provinciale dalla comunale Langhirano Fragno Calestano ricca di punti panoramici in cui nelle belle giornate è visibile gran parte della pianura padana.

Consigli per l’uso del tartufo

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e anche questo aiuta.

----- Original Message -----
Sent: Thursday, September 27, 2012 7:27 AM
Subject:

Hi Mario and Laura,

 

We are back to Japan.

We enjoyed stay at Ciato with delicious food and warm-heart.

 

It was the first time to visit Italia for us and we love Italia!

I will try to study Italian so that I can enjoy more next time.

 

Hope to see you soon again!

 

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Turismo: contadini e assessori

Non so se ai contadini è concesso suggerire agli assessori, esprimere un opinione e una proposta che potrebbe essere di aiuto al Paese. Non è un pensiero originale che il modello attuale dell'economia italiana debba evolvere per affrontare i terribili sconvolgimenti macroeconomici dell'Europa e del mondo. Un approccio differente deve essere perseguito per riguadagnare le posizioni perdute, garantire un ruolo al nostro Paese nello scacchiere mondiale e preservare un posto di lavoro a centinaia di operatori di buona volontà. Una proposta sicuramente populista di cui si parla da anni, … se ne parla …… , tant’è che addirittura stiamo perdendo sempre di più posizione. Si potrebbe partire, e anche questa e cosa nota, dall’educazione, per permettere una formazione più adeguata ed attinente ai tempi e alla necessità delle nostre aziende di settore, una formazione più pratica, più umanistica e meno teorica, coi piedi per terra. Ritengo che il nostro Paese, le nostre città dovrebbero guardarsi in casa seriamente, valutare con attenzione il loro patrimonio storico e culturale. Lo sanno, ma ci si contraddice, e spesso lo si da in gestione al ministro o all’assessore più sfigato o ancor peggio ad un assessore già impegnato che lo tiene come delega di terza battuta, diventando una risorsa mal sfrutta, quando non è devastata o gestita con improvvisazione. Un patrimonio che non crea reddito, almeno a casa nostra se è vero come è vero che il Colosseo e dato 1 a 10 alla torre Eiffel (con tutto rispetto), se le aziende enogastronomiche degli operatori francesi diventano di difficile gestione durante i fine settimana e qui da noi si tribola a impegnare la giornata. L’informazione e l’accoglienza, in questa epoca moderna, sono materie facoltative, presuntuosamente pensiamo di saperlo fare. Ma se ci guardiamo intorno la promozione è una babele in cui il turista tribola ad orientarsi, nel contempo un dispendio di risorse, spesso pubbliche che solo da noi trova giustificazione. In queste condizioni economiche è opportuno “copiare” anche a livello internazionale ed è inderogabile a livello regionale e nazionale una nuova stagione di cooperazione pubblico privato in cui anche la nostra regione in un recente passato ha dimostrato di esserne all’altezza. Logicamente parliamo di TURISMO.

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Wine Lovers

Non sono dei sommelier, ma sempre più numerosi gli stranieri che arrivando in agriturismo ci chiedono di assaggiare le varie tipologie di vino del territorio, perché; che si parli di lambrusco o di berbera piuttosto che di malvasia hanno sapori ed aromi che difficilmente riscontrano nella stessa tipologia che trovano nei loro Paesi. Un valore aggiunto e un impegno sempre più oneroso per gli operatori dei percorsi enogastronomici, ma che proprio nella vera identità del territorio trova il valore aggregato che fa si che questo segmento di turismo non abbia risentito della crisi e rimanga di aiuto a tutto il turismo culturale, artistico che sia. Anche per la gastronomia c’è un cambiamento di richiesta, calano i piatti a base di carne a vantaggio di piatti più “poveri” e semplici ma pur sempre legati alla tradizione, una rivalutazione del cibo semplice e genuino, che negli USA e in Europa si moltiplicano con grande successo. Sarà opportuno prestare attenzione a questa piccola evoluzione nell’indirizzo delle coltivazioni dei nostri agriturismi e nella preparazione dei piatti. Sarebbe anche interessante studiare un sistema affinché anche le piccole realtà associate, superato il timore della concorrenza e capito che anche le piccole diversità possono essere un valore aggiunto per gli operatori, poter far si che chi si porta a casa un emozione di un gusto forse inaspettato avesse la possibilità ogni tanto di trovarselo anche sul cancello di casa ad un costo accessibile. E’ così la rincorsa alla globalizzazione alla standardizzazione acclamata dai saggi della grande distribuzione e della grande industria incomincia ad andarsi a far friggere. Ritornano e sono sempre più ricercate le produzioni di nicchia. Nei paesi più evoluti quelli di cui si dice abbiano raggiunto il così detto “benessere” assistiamo ad una controtendenza dei consumi sfrenati ed omologati, il consumatore si sta avviando verso cibi che più valorizzano il territorio e che sono ecosostenibili. Non si parla di chilometro zero, ma di un mercato nuovo, per chi né ha la possibilità, che si affianca al mercato imposto, consumatori sicuramente disponibili a fare un passo indietro, ma che prestano sicuramente anche maggiore attenzione alle esigenze del pianeta. Noi all’agriturismo Ciato ci stiamo lavorando da anni, essere precursori delle tendenze spesso non ripaga materialmente ma moralmente appaga. Opportunità che va colta e valorizzata specialmente in questi momenti. Un occasione per conciliare la sana aria aperta della nostra food-walley al sano cibo.

Schianchi Mario

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Tourism: the things that spur you to continue

Very pleased to find someone who rising from our farm shows that he brought home an experience and an emotion and when we come to knowledge willingly report. Errors can be caused by translation from German into Italian and English even if we put them all there with google translated. Three hours ... this is a major failing in our industry for which we apologize, ......... but with a little 'engagement with the Germans we manage.

 

Ciato Farm, a beautiful postcard of the foothills of Parma, with the aim that overlooks the hills and the castle of Torrechiara. At night the lights of the villages seem a crib in the sky with Orion, while during the day the Irish green covers most of the green hills, interrupted by beautiful color palettes of branches. An ideal place to enjoy the area, especially if accompanied by a glass and some sausage. Here the women of the farm are teachers in preparing the "fried cake" a simple mixture typical of Parma, which dates back to the Lombards (flour, yeast, water, olive oil, salt), served still warm with culatello , ham, bacon with a dream of 30 months and cooked shoulder. Meats stored in underground cellars because they tell us or sudden changes in temperature or light must hit them, but they must be kept from the womb of Mother Earth. Then a glass of hills in Bormioli glass, unbreakable ones, those of the grandmother to speak, from the thick glass and wide mouth, where you can poke your nose, so that oxygens well and releases the scent of this wonderful part of ground while ago entertain the taste buds. The kitchen churns out dishes that are excellent, but for the first evening we stopped here, tired of traveling, but mostly satisfied and happy to take to your room, simply but nicely furnished with tact and, above all, with large bathroom, a pleasant taste and savory that is not so persistent desire or coffee or lquor, if not a little chat with real people.

 W. Albert.

 

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Tourism, orange, phone.

Think that the tourist can be considered an orange is wrong.

 Think that tourism is how the phone is correct, changes over time evolves.

 Always maps, brochures and flyers were the instruments on which it is built information and tourist accommodation in our country. Today this no longer works because the tourists have changed as well as the phones have changed their habits. The destination information, in fact, and now one of the main factors that influence the final choice of the tourist, are requested and collected before deciding goal. The tourist accommodation, therefore, must adapt to these changes and to anticipate: it must be present in the moment of search when the tourist is deciding the destination of your vacation or while you are gathering information on what to see and do on-site . We must be willing to help the customer / visitor through the new instruments, primarily social media and mobile. It is crucial to the web as a means of presentation and reception is evident from the decline in inflows to the IAT. The tourist demands, and rightly so, even before starting what to expect, what to see, what can be done.

 We Ciato farm for some time we have on our web page "what to do" but do not believe enough, we have prepared, for those who want a personalized consultancy service in order to make even more exciting waiting for the trip and all the workers of the company undertakes to make the reception more than expectation, especially as it is more relevant to our territory "food and wine"

 

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Parma-Turismo: una malvasia con Giuseppe Verdi

Le recenti polemiche sul Teatro Regio di Parma e sul festival Verdi mi hanno portato a chiedere proprio a Giuseppe se si sente un attrattore turistico. “Il patrimonio culturale ed artistico è da sempre una delle motivazioni di viaggio ed oltre alla mia musica Parma ha anche un teatro storico, legato al Ducato e una buona nomea c’è l’hanno o c’è l’avevano anche i parmigiani loggionisti. L’identità è un fattore importante per il turista, un identità locale che dovreste avere conservato, di contro dovete ricostruirla, e perché no enfatizzarla …. E’ fondamentale; l’Emilia-Romagna si promuove con l’espressione “Terra con l’anima” e se nel prodotto non c’è un anima cosa può comprare il turista? Il nulla! E’ prodotto quel qual’cosa che ha un nome proprio una sua generalità che il turista ritiene unica o perlomeno diversa. La conservazione, il mantenimento di questa identità per un territorio è fondamentale perché sia attraente anche turisticamente. Parma poi, è un contenitore unico di motivazioni. Nella “cultura” è possibile individuare tanti motivi per altrettante, diverse, vacanze; il passaggio dalla “cultura” intesa come unità monolitica del sapere, alle “culture” espressione di valori diversi e compresenti è labile e la domanda di turismo culturale varia a seconda dell’intensità della motivazione. Spesso è rafforzata dalla voglia di scoprire le produzioni, dall’enogastronomia, dal paesaggio e dalla fama di ospitalità che un territorio sa esprimere. Mirare giusto al segmento di chi intende la cultura in modo maniacale quasi da farne uno studioso rispetto a chi ha questa motivazione più fragile può essere riduttivo per un territorio che esprime tante altre opportunità non vanno trascurati coloro che come motivazione maggiore possono avere l’evasione occasionale per rivedere amici e parenti per rilassarsi fra i borghi …….. , ma ciò non toglie che anche per loro la serata a teatro possa essere il retrogusto piacevole e memorabile in una vacanza nata con finalità diverse. C’è da costruire un prodotto pieno di prestazioni che siano appetibili per il turista, che già prima del viaggio lo emozionino. Se costruito bene c’è ricaduta per il territorio, il valore economico massimo si genera quando un turista dorme nel luogo che visita, non si genera quando un turista vi trascorre poche ore o una sola giornata. In questi casi capita spesso che i costi sociali siano nettamente maggiori dei ricavi, come è nel caso di troppe manifestazioni autoreferenziali”

Schianchi Mario

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Salone del camper

PARMA: CITTA’ D’ARTE
Arriva l’autunno e con il ricordo del mare e del monte si ritorna a scoprire le città per una vacanza breve, magari per fare rifornimento anche di qualche prelibatezza culinaria la dove il prodotto ha i propri natali e Parma in questo periodo offre un opportunità in più; il salone del camper. Parma, notissima oggi soprattutto per le sue vicissitudini politiche, il primo sindaco in Italia del movimento 5 stelle la clamorosa sconfitta dei “rossi” che più che rossi emiliani sembrano rossi sbiaditi. Ma la storia di Parma che ha origini lontane a ben visto altro. Colonia romana dal 185 a.C., Parma raggiunge la sua massima espansione in età  imperiale, ottenendo nel I secolo d.C. il titolo di “Julia”, per la fedeltà  dimostrata verso Roma. Chrysopoli (citta d’oro) sotto Teodorico (553-568), periodo Bizzantino. Nel 568, i Longobardi occuparono circa un terzo della superficie abitata, trasformando Parma in un centro militare e amministrativo con l’insediamento di un duca.
La città  divenne libero comune nel XII secolo; nel 1513 venne annessa allo Stato della Chiesa; nel 1545 Papa Paolo III creò il Ducato di Parma e Piacenza, destinandolo a suo figlio Pier Luigi Farnese, i cui discendenti lo governarono fino al 1731. In questo periodo Parma conobbe una particolare fama per la sua scuola di pittura, con artisti come Correggio e Parmigianino.
Nel 1748 il ducato passò alla famiglia spagnola dei Borbone: è uno dei periodi di maggior splendore, in cui la città  viene arricchita di  eleganti architetture neoclassiche e di importanti istituzioni quali
la Biblioteca Palatina.
L’11 aprile 1814 il trattato di Fontainebleau, seguito all’abdicazione di Napoleone, pone il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sotto la protezione dell’Austria. Maria Luigia d’Austria regge le sorti del Ducato fino al 1847, quando esso viene riassegnato ai Borbone.
Nel 1860 tramite plebiscito il ducato passa al Regno di Sardegna, e quindi al Regno d’Italia.

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Itinerari su due ruote.

Le ferie si fanno sempre più corte e per chi le vuole fare in motocicletta spesso diventano impegnative anche per i continui cambi di sosta notturna. Che ne dite allora di scegliere una base da cui partire tutte le mattine dopo un abbondante colazione per dei circuiti ad anello che vi portano ad incontrare tutto il fascino dell’Appennino tosco emiliano, veri e propri gioielli della natura attraversati da nastri di asfalto che riescono ha farti “godere” tutta la tua moto, piuttosto che girare verso Parma per visitare la città e le terre di G. Vedi e G. Guareschi, autore di Peppone e Don Camillo.

Vi sto parlando di Ciato, agriturismo di Panocchia Parma che ha individuato itinerari diversi e ideali per soddisfare le esigenze e i desideri di ciascun moto turista. Itinerari da gustare sia per gli amanti della natura, dell’arte e della storia, sia per chi più semplicemente vuole vivere momenti magici se accompagnato dalla sua lei. Qui si possono fare soste prolungate per ammirare scenari unici sulle vallate e sui numerosi laghi, visitare castelli o resti romani e per gli amanti del gusto incontrare, la sui crinali, il connubio di diverse cucine, dai “pisarei” piacentini ai “testaroli” lunigianesi piuttosto che i tradizionali piatti dell’alto reggiano ho parmense… e alla bassa il pesce del Po piuttosto che il culatello e lo strolghino. Un offerta ricca e aperta ad ogni segmento di motocicletta, per chi ama le sfide e per chi  ama viaggiare slow.

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.. e dopo TripAdvaiso un altro regalo...

regalo quanto mai gradito da Sergei Gamalei

"Ciao il mio amico Mario! molto felice che non dimenticare biker russo dalla Francia)
Permettetemi di ringraziare ancora una volta tu e la tua famiglia estesa per tale attenzione e buon vino sulla vostra vacanza che ho visitato.
Vostra casa e la vostra famiglia un posto meraviglioso da visitare e fermare i motociclisti dall'Europa e Russia, sarà raccontare tutti i miei amici su di esso e se qualcuno vuole venire a farvi visita, sarà solo troppo felice, naturalmente io sono sempre con i miei amici verrà a farvi visita. Buona fortuna il mio Amico Mario in tutte le tue azioni!"

 

 

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Ciato su TRIPADVISOR.

Inaspettata è quanto mai gradita la lettera giunta oggi.

“Congratulazioni! Avete ottenuto l’adesivo –Consigliato su tripaAdisor-

I viaggiatori sono rimasti colpiti dalla vostra struttura e dal livello del vostro servizio e questo si riflette nelle loro recensioni………..” che noi, più attenti alla soddisfazione del cliente che alla promozione internet, in quanto agricoltori e non esperti delle diavolerie del web, non avevamo mai preso in seria considerazione. L’occasione è ghiotta, da oggi seguiremo con attenzione, sperando di riuscirci, anche TripAdvaisor, seppure da un primo approccio ci appare non semplice; ma sicuramente cercheremo di aumentare la nostra attenzione agli ospiti, ringraziando di cuore sin da ora coloro che ci hanno segnalato.

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