- Domenica 17 Dicembre 2017
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Scapaion da "Poveri mangiari"
Chi mi segue assiduamente avrà anche notato che non tutte le mattine sto a dar fuoco ai fornelli, ad esempio l’altro ieri che era una bella giornata di sole e diciamo anche la data14.12.2017 così magari un di forse a qualcuno potrà servire, mi sono recato a vangar l’orto facendo attenzione a raccogliere tutti quegli ortaggi scappati alla raccolta primaria, perché proprio da quel che finirà nel cesto nascerà un povero piatto che cheterà il nostro stomaco come un tempo azzittiva quello dei nostri bravi contadini.
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Frittata contadina da "Poveri mangiari"
I poveri mangiari sono i piatti dell’esperienza del nutrirsi a sufficienza pur avendo a disposizione ingredienti poveri, così che nella tradizione mediterranea vi è un susseguirsi di ricette che riproducono lo schema cereali legumi, portate che vengono oggi proposte dai nuovi nutrizionisti.
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- Venerd� 15 Dicembre 2017
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Palle di vitello da "Poveri mangiari"
Girando per il paese trovi chi le chiama animelle chi granelli e più raramente granelle, chi testicoli, quasi si vergognassero a chiamarle palle.
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- Gioved� 14 Dicembre 2017
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Lingua da "Poveri mangiari"
Oggi mi va di tirarmi le ira di cucinieri infighettati, di quelli che davanti ad un pezzo di quinto quarto, ricco di sali minerali e vitamine non saprebbero da che parte prenderlo. Ieri ci siamo cucinati una così detta frattaglia bianca “la trippa” oggi con il sapere tratto dalla miseria delle vecchie “rezdore” cerchiamo di nobilitare una frattaglia rossa.
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- Luned� 11 Dicembre 2017
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Dissertazioni da "Poveri mangiari"
Oggi non ho proprio voglia di dar voce ai fornelli, anzi, mi va di dissertare un po’ di cucina, di ieri e di oggi.
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- Domenica 10 Dicembre 2017
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Fegato in omento
Aggiustate le spalle, tagliate le teste di pancetta insaccato il trito che è servito per il nobile salame felino, mentre altre parti rimangono ad assorbir sale e a prosciugare noi in cucina ci dedichiamo al fegato, tralasciando altre parti del quinto quarto talmente povere da non menzionare nemmeno fra i “poveri mangiari”, almeno quelli di oggi.
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Rognoni di maiale da "Poveri mangiari"
Proviamo ad addentrarci nelle viscere del nostro porco “gozen” nel mio idioma; per vedere che piatto possiamo prepararci, senza sacrificare le parti più nobili che utilizzeremo per gli insaccati o prosciutti e quant’altro, cercando di rimanere nei tagli che hanno titolo di entrare o che sono inerenti a “Poveri mangiari”. Incontriamo allora due grossi fagioli “i rognon”.
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- Venerd� 08 Dicembre 2017
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Codini e sacrao da "Poveri mangiari"
Oggi, aperto il frigorifero e tirata fuori la pentola di cottura mi è venuta spontanea un’espressione tratta dal mio idioma dialettale “a sema rivé in tal cul ed’là bronza” (oramai non c’è più niente in pentola).
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- Gioved� 07 Dicembre 2017
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Orecchio di maiale da "Poveri mangiari"
Questa mattina è passato a trovarmi il mio amico medico e se da un lato si è raccomandato di non esagerare dall’altro mi diceva che mangiare le parti cartilaginee è utile alle nostre. Sta di fatto che la cosa l’ha talmente incuriosito che oggi verso il mezzodì ripasserà dalla cucina prima di rincasare.
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- Mercoled� 06 Dicembre 2017
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Cotiche e fagioli da "Poveri mangiari"
Ricordate i fagioli borlotti raccolti a settembre e conservati nel vaso di vetro dentro alla madia? Le cotiche avanzate quanto pesano? Prendete ad occhio il doppio di fagioli e lavati ben bene e metteteli in ammollo per tutta la notte.
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- Luned� 04 Dicembre 2017
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La ricetta dei cazzagai.
Si prenda la giusta quantità di fagioli borlotti secchi, lavati si mettano in ammollo per circa 20h poi si proceda alla cottura, si scolino conservando l’acqua di cottura che useremo per la polenta.
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Poveri mangiari che i ricchi sognano
Sono i piatti poveri della nostra pedemontana emiliana che a volte si arrampicano sino alle vette che ci uniscono alla Lunigiana, là dove l’aria marina sale alle cime con i suoi aromi e sapori e a volte si intreccia, si inserisce o si mescola all’aria più umida del nostro versante. Contraddizioni di aromi e sapori, di saperi e alimenti che un ingrediente particolare rende ricchi questi poveri mangiari.
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?Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma?
L’agriturismo Ciato si trova qui, all’inizio della “Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma” una strada tutta da gustare, fetta dopo fetta… ai piedi del maniero di Torrecchiara... a un tiro di schioppo dalla Magnani Rocca.
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Volete la salute?? Bevete il Ferro China Bisleri
Sarà il MKT il protagonista della prossima mostra che andrà in scena alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, già suntuosa dimora di Luigi Magnani, dal 9 settembre al 10 dicembre 2017
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Slow emotion
Nel periodo 19 maggio 2 luglio 2017 all’interno del progetto “Slow emotion” sulla strada del prosciutto presso la nostra struttura “Agriturismo Ciato” sarà possibile degustare 5 vini (i vini della via Emilia) abbinati a Prosciutto Parma e Parmigiano Reggiano al prezzo di €. 25.00
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Menù di Pasqua e Pasquetta
Menù di Pasqua e Pasquetta 2017
“ Gita in campagna”
Antipasto
torta fritta e salumi misti.
Primo
pappardelle della casa al sugo rosso di scalogno.
Secondo
Duchessa di Parma con misticanza.
Dolce della casa.
Vino b/r 1 bt x 4 pax acqua, caffè digestivo. €. 35.00
Vino: Rosso colli €. 7.00 Malvasia €. 9.00 Moscato: € 12.00
Prenotazione entro giovedì 13.04
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BIt and Ciato
E 'right to travel hundreds of kilometers to go to #BIT in Milan to see the proposals to learn about and taste Italy, but worth it, especially for those interested in food and wine, taste for yourself.
Here then is a good motivation to add more 100Km, the connection is possible thanks to the Red Arrow train, and reach #Agriturismo Ciato guarded by the Castle of Torrechiara Langhirano, town that gave birth to a unique product, you can live in person a tasting of the Food Walley, entering the heart of the products of this strip of land kissed by the sun and rocked by the wind Marino, which makes sweet Parma ham.
Ciato fact April 1 to 10 offers the opportunity to those who are not staying at our hotel to taste "Parmigiano-Reggiano" and "Prosciutto di Parma" accompanied by six famous wines of the "Via Emilia" ... and couples a ' unique opportunity, over the tasting (pair price 40 €) you take home the leftover wine in the six bottles.
Booking welcome: 0521630082 3392264887.
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- Mercoled� 02 Novembre 2016
- Tourism
Passaggio a sud est di Parma
Gli abitanti dell'Emilia-Romagna sono un esempio unico di capacità imprenditoriale e di passione per le tradizioni. Con una legge del 2000, l'amministrazione regionale ha creato le "Strade dei Vini e dei Sapori". Un sistema intelligente di trasformare le attività produttive, tipiche di queste terre, in attraenti pacchetti di soggiorno turistico all'insegna della cultura e del gusto.
Cosa c'è di meglio di visitare una terra prevalentemente pianeggiante in bicicletta, lungo un percorso di 2000 chilometri complessivi che si snoda tra agriturismi, tenute agricole, caseifici e salumifici che, oltre ad illustrare le tecniche di produzione, offrono assaggi di prodotti eccellenti?
Se a questo si aggiunge l'importanza storica dei luoghi, e la presenza di innumerevoli chiese, castelli, musei e panorami mozzafiato, incamminarsi su uno di questi itinerari è davvero d'obbligo.
Nel comune di Parma le versioni locali di queste "strade del gusto" sono la "Strada del prosciutto e dei vini dei colli Parmensi", e la "Strada del Culatello". Un fiorire di iniziative intelligenti che attira turisti da ogni parte del mondo. Dall'iniziativa "500 biciclette sulla strada del prosciutto", che mette gratuitamente a disposizione biciclette e guide turistiche per accompagnare i visitatori presso i consorzi di allevatori, alla possibilità di gustare il Parmigiano presso i caseifici, le colline del territorio parmense sono un concentrato di idee ed attrattive turistiche.
Particolarmente apprezzabile è l'attenzione riservata alle nuove tecnologie: oltre ai canali tradizionali, le iniziative collegate alla "Strada del Prosciutto e dei vini di Parma" vengono promosse attraverso modernissime mappe GPS che il visitatore può scaricare ed utilizzare con uno smartphone o sul proprio navigatore satellitare.
Ecco dunque un itinerario di circa 40 chilometri, che si può percorrere in macchina in una giornata. Il consiglio è quello di prendersi qualche giorno in più ed affrontare il percorso in bicicletta, visto che si tratta di luoghi dove la fretta è messa al bando e le abitudini degli abitanti seguono il ritmo della terra.
L'itinerario, partendo da Parma, si dirige verso le colline che danno vita alle valli del Parma e del Baganza. A circa 10 chilometri di distanza si incontra Collecchio, oggi importante centro commerciale ed industriale. Nel territorio di Collecchio è possibile visitare il Parco regionale fluviale del Taro. Si tratta di un vero e proprio paradiso per la fauna, soprattutto quella migratoria, composta in prevalenza da uccelli, che utilizzano i 2.500 ettari del parco come un corridoio naturale per spostarsi stagionalmente dalla Padania al Tirreno. La vegetazione è splendida, con salici, pioppi, tife e giunchi a farla da padrone.
Proseguendo in direzione di Sala Baganza si incontra quello che è forse il parco regionale più bello dell'Emilia-Romagna: il Parco dei Boschi di Carrega. Qui, le distese di querce, conifere e castagno sono interrotte da torrenti, prati e laghetti. All'interno della riserva naturale sono presenti il parco di Lilliput, ideato per trasmettere la conoscenza ambientale ai più piccoli, e l'Orto officinale, con le sue 33 varietà di piante aromatiche e medicinali.
Una sorpresa gradita, all'interno dei Boschi di Carrega, é il Vivaio forestale Scodogna, attrezzato per le visite dei disabili. Nel nostro breve viaggio verso Sala Baganza, una visita a Talignano permetterà di vedere la Pieve di San Biagio, struttura del 1200 che ospitava i pellegrini in transito lungo la via Francigena. Una volta raggiunto l'antico borgo di Sala Baganza, ci si lascia ammaliare dalla splendida Rocca, simbolo del luogo.
Proseguendo il nostro percorso, eccoci a Felino. Qui i simboli sono due, lo splendido castello ed il Salame di Felino, noto a livello internazionale per il perfetto mix di carne magra e grassa di suino, alla quale vengono aggiunti sale e spezie. La cura, il dosaggio degli ingredienti ed il microclima di queste terre sono essenziali per ottenere questi sapori che, accompagnati ad un buon bicchiere di Lambrusco, lasciano il turista davvero soddisfatto. Il Castello di Felino, costruito nell'anno 890 per volere del Nobile Marchese Luppone, venne in seguito ampliato fino a raggiungere il massimo splendore alla fine del XIV secolo. Tra le famiglie che lo hanno abitato, i Pallavicino, gli Sforza, i Lampugnani ed il Marchese du Tillot.
Proseguendo ancora sul nostro itinerario del gusto si arriva a Calestano, patria del meraviglioso Tartufo di Fragno. Nel periodo che va dalla fine di ottobre a novembre si svolge la fiera di questo squisito tubero, apprezzato già dagli antichi Romani.
Un breve tragitto a ritroso e si raggiunge Torrechiara. Qui è visibile uno dei più bei castelli della regione. Esistente già dall'XI secolo, fu ricostruito tra il 1448 ed il 1460 da Pier Maria Rossi, della nobile famiglia che regnò per oltre cento anni su Felino, in onore dell'amata Bianca Pellegrini. All'interno del castello è imperdibile la Camera d'oro, che deve il nome alle foglie di oro zecchino usato per le finiture delle pareti. Altrettanto splendidi sono gli affreschi di Benedetto Bembo raffiguranti scene di amore cavalleresco.
Per dare un'idea delle dimensioni dell'itinerario, si calcoli che tutte le meraviglie fin qui elencate sono in un raggio di 18 chilometri da Parma. Rimanendo in un territorio relativamente piccolo c'è davvero un mondo da scoprire.
Lungo una delle le rive del torrente Parma si incontra Lesignano, con la Badia Vallombrosana, del 1111, e la Pieve Romanica. Sull'altro lato del torrente si trova Langhirano, capitale di una delle varianti più gustose dell'oro rosso di queste terre: il prosciutto di Parma.
Qui, nella prima settimana di settembre ha luogo il Festival dedicato a questa prelibatezza.
Si incontrano ovunque produttori che fanno parte del consorzio del Prosciutto, con i tipici fabbricati all'interno dei quali le cosce di maiale vengono appesa ad asciugare.
Sunto da Visyt Italy
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Risotto agriturismo Ciato
Il risotto alla parmigiana che facciamo in agriturismo è un primo piatto semplice e molto gustoso, una ricetta molto versatile che può essere arricchita, a seconda dei gusti, con altri ingredienti come impasto di salame saltato in padella, costine al forno, funghi, verdure o rifinirlo con le spezie a voi più gradite.
Le dosi sono a sentimento partendo da una base di circa mezzo bicchiere di riso per persona.
Fate rosolare lo scalogno tritato finemente con una noce di burro fino a che e ben appassito
Se non già fatto in una pentola a parte tenete in caldo un brodo di seconda (cappone manzo)
A scalogno appassito buttate in casseruola il riso e tostate a fuoco vivace, ora aggiungete il brodo aggiustate eventualmente di sale e mescolate di continuo con un cucchiaio di legno, portate a fine cottura aggiungendo gradualmente il brodo occorrente. Fatto. Versate in una mezza forma parzialmente svotata di Parmigiano reggiano e mantecate con il formaggio asportato e grattugiato aggiungendo il giusto quantitativo di panna da cucina, noi la preferiamo al burro. In piattando potete sbizzarrirvi guarnendo a vostro piacere.
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